L’azienda vuole replicare in Europa quanto fatto in Cina, incubando startup attive in settori strategici. E a breve partiranno gli investimenti in Italia
Leader globale nella tecnologia di consumo, Lenovo continua ad allargare il proprio raggio d’azione guardando con interesse anche al mondo delle startup. Non si tratta di una novità perché il progetto risale al 2016 ed è frutto della riorganizzazione interna che ha generato la nascita del Lenovo Capital and Incubator Group, divisione rilevante per ricerca e sviluppo e, quindi, per le innovazioni sviluppate e cavalcate dalla società: che punta a individuare e incorporare startup focalizzando lo sguardo su progetti dedicati a cinque settori: Internet of Things, Edge Computing, Cloud, Big Data e Intelligenza Artificiale.
La missione: migliorare la nostra vita
“Come azienda leader su scala globale, oltre a vendere tecnologia, abbiamo il dovere di essere tra i primi a investire nelle nuove tecnologie e rendere l’innovazione utile accessibile per tutti” spiega a StartupItalia Manuela Lavezzari, Direttrice Marketing EMEA di Lenovo. L’obiettivo di fondo è supportare le idee in grado di cambiare il presente e migliorare in maniera concreta la nostra vita e lo strumento per farlo è la divisione che nel 2018 ha investito 1,3 miliardi di dollari e portato in dote al bilancio annuale 107 milioni di dollari ante imposte (sul fatturato totale record per l’anno fiscale 2018-2019 di 51 miliardi di dollari, con 38,5 miliardi dei quali derivanti dal comparto PC e Smart Devices) con la cessione di tre partecipazioni in altrettante startup.
Il LCIG conta al momento 101 aziende in portafoglio, con una forte maggioranza cinese determinata dalla maggior facilità in fase di avvio di lavorare sul proprio territorio rispetto ad altri meno conosciuti, ma l’intenzione è sconfinare con particolare riferimento ai mercati europei.
Collaborare per il successo
“Una decina delle aziende sono nostre consociate, come Lenovo Finance, Lenovo Connect, Lenovo Smart Healthcare e Lenovo Education, mentre sono più di trenta quelle con cui collaboriamo per creare innovazioni e reali benefici in settori chiavi come smart city, trasporti, sanità ed energia”. Per comprendere la rilevanza del progetto avviato tre anni fa con un capitale di 500 milioni di dollari, è sufficiente considerare che l’anno scorso quattro delle oltre cento aziende che contano sulla partnership con Lenovo hanno lanciato una IPO: CATL, attiva nello sviluppo delle batterie intelligenti, NIO, che si dedica alla progettazione e sviluppo di veicoli elettrici, Meituan Dianping, uno dei più popolari fornitori di servizi on-demand della Cina, e Wanka Online, specializzata in servizi di contenuti e marketing basati su Android). Di recente poi CBN Weekly, rilevante rivista finanziaria cinese, ha classificato il Lenovo Capital and Incubator Group all’undicesimo posto nella graduatoria dei migliori 50 Venture Capital Investors (guidato da Sequoia Capital China), valutati in base alla raccolta fondi, al team e alle exit.
Dalla Cina all’Italia
La priorità del gruppo di Pechino è replicare quanto realizzato in Cina in altri paesi: compresa l’Italia, uno dei sei principali mercati europei (con Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Russia), che anche a livello societario ha rappresentato e continua a rappresentare un ruolo decisivo per la crescita della compagnia, guidata in diversi posti apicali proprio da professionisti del Bel Paese (su tutti c’è Gianfranco Lanci, presidente, direttore operativo e responsabile della divisione pc e mobile). Non a caso, quindi, l’Italia sarà il primo paese del Vecchio Continente a battezzare l’arrivo della divisione cinese a lungo termine e non circoscritto a determinate iniziative, come avvenuto in passato con alcune startup francesi. E la ragione è semplice: “Arriveremo a breve in Italia perché è il paese in cui si vedono maggiori possibilità di sviluppo e di successo” specifica Lavezzari, prima di sottolineare un altro punto cardine sull’approccio di Lenovo. “Stiamo già parlando con alcune piattaforme con le quali vogliamo collaborare per individuare e supportare le startup in linea con i nostri campi di interesse, perché il dialogo e la condivisione tra le parti è la via più efficace per ottenere prodotti migliori”.