Sul territorio nazionale ci sono 162 strutture (incubatori, acceleratori o spazi di coworking) che supportano l’economia innovativa. E il 60% si trova nel Nord Italia. Buone le stime sul fatturato sui 180 milioni di euro
Incubatori e acceleratori italiani: quanti sono e quale ruolo ricoprono nello sviluppo dell’economia innovativa? A dare una risposta a queste domande è oggi un report, presentato presso Impact Hub Milano e sviluppato dal team di ricerca Social Innovation Monitor (SIM) del Politecnico di Torino, in collaborazione con Italia Startup.
Uno studio che ha come obiettivo realizzare una mappa aggiornata a livello nazionale delle attività di incubazione per comprendere meglio modelli di business, servizi offerti e peculiarità delle diverse tipologie di struttura. Il questionario è stato inviato a 162 incubatori (acceleratori e spazi di coworking che offrono accompagnamento e formazione imprenditoriale) individuati sul territorio italiano.
Uno degli spazi più interessanti del panorama italiano: l’acceleratore Nana Bianca di Firenze
I numeri del report
Quale spaccato ci raccontano i dati contenuti nel report? Ci dicono, per esempio che quasi il 60% della popolazione di incubatori si trova in Italia settentrionale. Un trend guidato al primo posto dalla Lombardia, la regione che ospita il maggior numero di incubatori (25,3% del totale). Seguono la Toscana (9,9%) e l’Emilia-Romagna (9,3%). Buona parte dell’area meridionale e insulare resta, invece, desolatamente priva di strutture innovative con solo il 17,9% degli incubatori totali.