Tutto quello che questo weekend vi impedirà di uscire e immergervi in attività sociali o all’aria aperta
The Looming Tower – Amazon Prime
Il prequel dell’11 Settembre, ovvero la storia di cosa sia successo lungo gli anni ‘90 nel triangolo tra Stati Uniti, Russia e Afghanistan che ha portato alla nascita di Al Qaeda e all’emergere di Osama Bin Laden come suo leader. Per metterlo in scena in 10 puntate da 50 minuti Hulu, canale che ha prodotto e mandato in onda la serie in America anche se da noi l’ha comprato Amazon, ha messo insieme il dream team dell’approfondimento giornalistico d’intrattenimento. C’è innanzitutto il rinomato libro omonimo di Lawrence Wright a fare da base per l’adattamento di finzione realizzato dallo stesso Wright assieme a Dan Futterman (già alla scrittura dei film Capote – A Sangue Freddo e Foxcatcher, entrambi nominati ad un Oscar, e della serie In Treatment).
A questo punto interviene il produttore Alex Gibney, il più grande documentarista americano di questi anni (Taxi To The Dark Side, Going Clear, The Armstrong Lie), garanzia di perizia e controllo, e poi giù alla fine della catena ci sono gli ultimi anelli, quelli che ricevono script ed eseguono ovvero gli attori Tahar Rahim (Il Profeta), Peter Sarsgaard e il sempre affidabile Jeff Daniels: il protagonista di questo grande cast.
Il risultato è ampiamente godibile anche prescindendo dal maniacale lavoro di ricostruzione dell’epoca, del contesto politico, delle relazioni tra CIA, FBI e antiterrorismo, le incomprensioni, le fatiche, lo scandalo Lewinsky e una rete complessa di eventi che, a partire dall’intervento sovietico in Afghanistan, hanno portato alla creazione dell’attentato più noto di sempre.
Jessica Jones, seconda stagione – Netflix
C’è la Marvel dello spazio dei Guardiani Della Galassia e di Thor, c’è la Marvel spirituale del Dr. Strange e Iron Fist, c’è quella politica di Black Panther e Captain America e c’è quella di strada, urbana, terra terra, che trova la sua realizzazione principale in televisione (eccezion fatta per Spider-man) ed è partita tutta dal successo di Jessica Jones. Assieme a Daredevil e Luke Cage infatti è l’investigatrice con il caratteraccio e una riluttanza malleabile ad usare i propri poteri ad aver lanciato tutta un’altra dimensione del concetto di supereroe: una in cui il “super” è un po’ sfumato rispetto ai colleghi del grande schermo.
La seconda stagione di Jessica Jones parte dalle macerie della prima ma inizia con il freno a mano tirato. Ingrana solo dopo qualche episodio anche perché ha il problema di non avere più il personaggio che animava la precedente (il villain e la dinamica che aveva instaurato con la protagonista). Sembra dunque campare un po’ di rendita. Lo stesso però lo stile Marvel e la sua leggerezza anche in una serie volutamente cupe come questa lo fa rimanere uno degli esperimenti migliori in materia di supereroi che non sono supereroi, che sono solo specchietti per le allodole che ci invogliano a guardare storie complesse sempre meno aderenti al mondo dell’eccitazione da superomismo.