Il ceo della startup ha spiegato a StartupItalia! a cosa saranno destinate le risorse arrivate all’azienda grazie al round da 13 milioni di euro appena concluso con FII Tech Growth
Un round da 13 milioni di euro è un evento raro per l’ecosistema delle startup italiane. Lo sa bene Federico Sargenti, ceo di Supermercato 24, la startup per la consegna della spesa ordinata online a domicilio che ha da poco ottenuto l’importante investimento da FII Tech Growth, con la partecipazione del nuovo investitore Endeavour Catalyst e di 360 Capital Partners e Innogest. Sargenti ha spiegato a StartupItalia! le caratteristiche di questa operazione e i progetti dell’azienda per l’immediato futuro.
L’intervista
Cosa significa per Supermercato24 questo round?
«È scontato dire che siamo molto soddisfatti per questo risultato. Il nostro settore, quello dell’e-commerce, ha bisogno di molti investimenti perché il servizio deve raggiungere volumi importanti prima di arrivare ad avere profittabilità dato che ha costi molto elevati. Sappiamo anche che 13 milioni sono pochi rispetto a quello che accade in altri paesi: negli Stati Uniti un player come il nostro ha raccolto 700 milioni di dollari, mentre nel Sudamerica una realtà più piccola della nostra come Cornershop ha raccolto 30 milioni di dollari».
Quale caratteristica di Supermercato24 ha permesso di attirare un investimento così importante?
«Ci sono diversi fattori che hanno contribuito a farci ottenere questo successo. Innanzitutto il mercato italiano: è ancora poco maturo, pesa meno dell’1 per cento in Italia ma rappresenta mezzo miliardo di fatturato sull’intero settore della spesa online e offline che vale più di 100 miliardi. È un mercato in crescita veloce ed è quindi un’opportunità grossa e interessante per chi investe. Inoltre, sicuramente ha contato molto la solidità del team che è stato considerato una garanzia».
Come è cambiato nel tempo il gruppo di lavoro di Supermercato24?
«Siamo passati in poco meno di due anni da 12-13 persone a 60. L’obiettivo è portare il team nei prossimi tre anni a 150 persone. In questa operazione investiremo parte dei fondi ottenuti, soprattutto perché significa crescere per guadagnare quote di mercato attraverso le persone che lavorano sulla tecnologia e sui rapporti commerciali».
Quali sono gli altri obiettivi a cui avete pensato di destinare i 13 milioni raccolti?
«La tecnologia e lo sviluppo del prodotto sono sicuramente al centro della nostra attività e sono anche i settori sui quali intendiamo impiegare le risorse. Anche il marketing rappresenta una delle nostre aree di interesse per il prossimo futuro perché la nostra attività non può farne a meno».
Guardate anche all’estero per lo sviluppo delle attività?
«Certamente prendiamo ispirazione da chi prima di noi ha avuto successo con l’e-commerce, ma non vogliamo reinventare la ruota. Inoltre il mercato italiano ha delle peculiarità che altri mercati non hanno: è molto più frammentato, c’è un forte attaccamento del cliente al singolo supermercato e c’è una maggiore ricerca dell’esperienza personalizzata con un più accentuato contatto umano. Valutiamo l’espansione internazionale, senza però individuare ancora un paese e una data dai quali iniziare. Siamo convinti che si possa avere un business di successo anche rimanendo in Italia».
Altri progetti per l’immediato futuro?
«Non posso sbilanciarmi troppo perché ci stiamo ancora lavorando. Posso dire, però, che guardando ad altri siti di e-commerce stiamo cercando di ampliare i nostri servizi considerando alcune possibilità molto richieste dagli utenti come gli abbonamenti».