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Spesso si dibatte sul futuro delle “vecchie” banche. Per vecchie mi riferisco a quelle istituzioni nate nell’ultimo secolo e mezzo con lo scopo di rappresentare un intermediario tra chi presta soldi, gli stati o i privati, e chi riceve prestiti: privati o aziende. La funzione prima delle banche è, o meglio dire dovrebbe essere, supportare l’economia reale nella crescita autorizzando prestiti ad attività produttive che possono cosi svilupparsi, assumere nuovi dipendenti. Crescere. Negli ultimi anni tuttavia le banche sono spesso sotto accusa e, molto di recente, alcune delle loro funzioni sono state rivalutate e divenute oggetto di razionalizzazione.

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La nuova alleanza

Se di norma le banche osservano e temono quel mondo ancora in divenire chiamato fintech, sembra dimentichino che il mondo sta cambiando. Una delle voci più rilevanti per una qualunque realtà che voglia ottimizzare il suo traffico sono i dati. Ogni realtà che ha un traffico sostenuto (sia che si tratti di attività b2b che b2c) ha le potenzialità di accedere a differenti soluzioni per diversificare il suo business.

Tra le recenti diversificazioni è nata, al momento solo nel Regno Unito, un interessante matrimonio. Just Eat e Funding Circle hanno pensato di unire le forze. Questo dovrebbe preoccupare le banche? Sì.

Just Eat è la più antica società di delivery. Negli anni la sua competizione con le neonate Foodora, Deliveroo e Uber Eat, ha obbligato il gruppo a una seria rivalutazione del core business. Una competizione sul fronte costo-offerta è pressoché impossibile, quindi il gruppo si è trovato a dover comprendere come valorizzare i suoi esistenti contatti, traffico e in generale rete.

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Servizi per le PMI

Il valore attuale di Just Eat è costituito dai dati che essa genera. Sia downstream (quindi i clienti finali che acquistano prodotti alimentari tramite la piattaforma), sia upstream (i merchant o meglio dire i ristoranti, che erogano il servizio alimentare). I numeri del gruppo (inteso come ristoranti con i quali collabora) sono di tutto rispetto: oltre 27.000 attività sono già nel network. Se escludiamo i grandi gruppi di fast-food quali McDonalds, Burger King e così via, la maggioranza dei partner di Just Eat sono ristoranti a gestione familiare o piccole catene. Realtà che, di fatto, hanno un potere di trattativa molto basso con gli istituti di credito.

E qui entra in gioco Funding Circle. Realtà giovane focalizzata su prestiti a piccole e medie realtà, con oltre 25.000 PMI finanziate tra Regno unito, Usa, Germania e Olanda, e un totale di 2,5 miliardi di sterline erogate. Grazie alla partnership Just Eat può offrire, con uno sconto sui servizi amministrativi di Funding Circle, una linea di credito alternativo a quello bancario. Linee di credito che possono essere di differente dimensione e qualità: dall’acquisizione scontata di servizi di banda, WiFi, TV satellitare, fino a iniziative per tentare di ridurre i costi di approvvigionamento.

bank hotel 895112 960 720Di fatto Just Eat assume un approccio più integrato con i propri clienti, aumentando le loro potenzialità di commercio tramite una serie di servizi modulabili. La conoscenza dei ciclo di affari dei singoli ristoratori permette al gruppo di avere una visione operativa sulle singole aziende: un canale di fiducia aggiuntivo che sempre più spesso le banche stanno perdendo. In parte per un naturale disinteressamento ai prestiti di somme modeste, in parte per le scelte di nuove linee di business che prediligono attività più lucrative e prestiti di maggior consistenza.

In questo scenario la nuova scelta di Just Eat mira ad un’evoluzione nel rapporto col cliente (colui che di fatto eroga il servizio) che può significativamente far evolvere e crescere il business della ristorazione: in un momento di crisi economica ogni soluzione e opportunità deve essere colta al volo. Le banche rischiano di perdere (anche) questa occasione.