Nel corso del 2016 l’economia Usa entrerà inevitabilmente in recessione, e a farne le spese sarebbe prima di tutto il dollaro. Ne è convinto il miliardario statunitense Jim Rogers, che lo rivela in un’intervista a Bloomberg. Rogers è noto come analista ed esperto di finanza, ma lo è ancora di più nei panni di investitore e ex socio di George Soros, l’imprenditore ungherese divenuto famoso nel “mercoledì nero” del settembre ’92.
Di solito c’è una recessione ogni 4-7 anni
Secondo il co-founder del Quantum Group of Funds, «Dall’ultima recessione negli Stati Uniti sono passati quasi 8 anni. Storicamente un ciclo di recessione si ripete ogni 4-7 anni».
La recessione economica degli Usa può essere provocata da diversi fattori: il debito, sicuramente, ma di riflesso anche la crisi globale. «Guardate il debito, pesa – ha detto l’investitore – Il Giappone è in recessione, la Cina rallenta, mezza Europa è in recessione».
Ma il dollaro potrebbe scatenare una bolla
L’ex socio di Soros fa già anche i conti in tasca agli americani, perché in caso di una nuova ondata di crisi economica globale, il dollaro potrebbe essere il bene rifugio degli investitori, e questo potrebbe certamente comportare alcuni rischi: «se i mercati di tutto il mondo crolleranno – ha spiegato Rogers a Bloomberg – tutti cercheranno di investire nel dollaro, creando una bolla».
Aldo V. Pecora
@aldopecora