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Una fintech porta la disruption nel settore immobiliare e fa suoi 15 milioni di dollari di investimento da uno dei venture più potenti della Silicon Valley, Andreessen Horowitz. La startup si chiama Peer Street e mette in contatto investitori che cercano soldi per comprare immobili con privati che vogliono aiutarli e remunerare.  In questo modo l’investitore immobiliare può fare a meno dei circuiti tradizionali che usa per trovare capitale, come banche e fondi speculativi. Attiva dal 2015 la fintech ha già prestato 165 milioni di dollari.

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Il founder è un ex Google

L’idea di Peer Street è di Brett Crosby e a Brew Johnson. Crosby, in realtà è alla sua seconda startup. La prima, un’azienda che sviluppa software per analizzare dati sul web, Urchin Software, l’ha venduta a Google nel 2015, dove ha poi lavorato per ben 10 anni, implementando i canali mobile dell’azienda.

L’idea di Peer Street è nata grazie alla collaborazione con Brew Johnson, avvocato nel settore immobiliare. È proprio quest’ultimo a far germogliare l’idea di un business digitale nel campo immobiliare, “per usare la tecnologia per rendere gli investimenti immobiliari accessibili a tutti, e non solo ai soliti noti”, come spiega Johnson in un’intervista a Business Insider.

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Così il fintech entra nel real estate

Gli investitori che si iscrivono alla piattaforma possono richiedere prestiti per una cifra non inferiore ai mille dollari. I prestiti devono essere ripagati in un periodo che va dai 6 fino ai 24 mesi: «Rispetto ad altre piattaforme di lending il vantaggio è che chi cerca soldi viene indirizzato verso “lender” locali, un sistema che punta a stabilire rapporti di fiducia e a ridurre i rischi dell’investimento», spiega Crosby a Fortune.

Per valutare l’affidabilità di chi chiede il prestito la piattaforma usa algoritmi e sistema di analisi di big data, che promettono una “due diligence”, una valutazione molto più veloce dei sistemi finanziari tradizionali. La piattaforma guadagna con delle fee che vanno dallo 0,25 all’1% su ogni prestito, ma le cifre cambiano rispetto all’entità e al rischio.

Il round dal re dei venture

La startup ha comunicato di aver chiuso in questi giorni un round di investimento di 15 milioni di dollari, guidato da Andreesenn e Horowitz (qui raccontiamo le origini del fondo) insieme ad altri venture come Rembrandt Venture Partners, Montage Ventures, e la non-profit Kaiser Family Foundation. Anche alcuni startupper di successo hanno aderito, come Adam Nesh della startup del robo advising, Wealthfront.

Andreesenn e Horowitz hanno puntato molto sul fintech nell’ultimo anno. Tra i loro investimenti Transferwise, il servizio peer-to-peer che aiuta a trasferire denaro all’estero con bassi costi di commissione. Ed Affirm, la startup di Max Levchin, tra i cofondatori di PayPal. Con Peer Street mirano al lending, un settore che secondo Pwc raggiungerà nel 2025 un valore di mercato di 150 miliardi di dollari.