Prima startup e ora PMI innovativa, l’azienda di Emilia Mugnai e Aidan Cox ha lanciato a metà ottobre una campagna di equity crowdfunding, dal successo immediato. Family Nation è nata così…
Più di 150 mila euro in poche ore, il primo giorno (al 21 ottobre ha raccolto 570 mila euro, più del 700% in overfunding). E’ partita il 18 ottobre con questi numeri (raccogliendo subito quasi il doppio) la campagna di equity crowdfunding di Family Nation su Mamacrowd. Obiettivo della campagna era raccogliere 80 mila euro in 60 giorni. Ex startup, tra le prime accelerate dall’incubatore fiorentino Nana Bianca, oggi PMI innovativa, Family Nation ha sviluppato un portale di ecommerce di prodotti per bambini e maternità. La società è stata fondata nel 2011 da Emilia Mugnai e Aidan Cox, 43 anni entrambi, moglie e marito, fiorentina lei, inglese di Londra lui, insieme hanno lavorato con le Nazioni Unite a Kabul e in Asia. Ora guidano a Firenze un team di 7 donne. Secondo i dati forniti dalla società, Family Nation ha un fatturato in crescita del 120% (oltre 2 milioni di euro) e previsioni di ricavi di oltre 4,5 milioni di euro nel 2018 e 12 milioni di euro nel 2020. Inoltre, è distributore in esclusiva per 450 negozi, ha evaso 42 mila ordini e dichiara 95 mila visitatori unici al mese e 23 mila clienti che acquistano da 47 Paesi diversi. Nel 2018, tra gli sviluppi del progetto, anche una lista nascita intelligente e una maggiore personalizzazione della customer experience. «Le risorse raccolte – spiega Emilia Mugnai – serviranno soprattutto per un test sulla Cina. Vogliamo aprire una finestra per prodotti ecologici per bambini». Per Alessandro Sordi, co-founder Nana Bianca, «Family Nation è una delle prime startup accelerate da Nana Bianca che si è sempre caratterizzata per il modello di business assolutamente innovativo. Con la tecnologia che Emilia e Aidan hanno messo in piedi, Family Nation è sicuramente uno dei prodotti in cui oggi in Italia vale la pena investire».
Kabul, Bangkok e Firenze
«Lavoravamo entrambi con le Nazioni Unite – racconta Emilia – io mi occupavo di giustizia e diritti umani per lo United Nations Development Programme (UNDP). Sono stata in Afghanistan dal 2002 al 2003». Emilia ha continuato ad occuparsi di giustizia anche a Bangkok «coprivo tutta l’Asia e il Pacifico, ovviamente insieme ad altri colleghi». Proprio in Thailandia, dove nel frattempo aveva sposato Aidan e dove erano nati i loro due bambini, Emilia conosce genitori di ogni parte del mondo. «Ognuno con le sue idee e con i prodotti di cui si fidava». Ha iniziato a interessarsi del mercato dei prodotti per bambini. «Siamo nel 2010: in Italia ci siamo accorti che esisteva niente di simile, di ecommerce poi si parlava ancora poco. C’era – spiega sempre Emilia – spazio per un’idea innovativa e ricercata». Opportunità che hanno spinto Emilia e Aidan a tornare in Italia, a Firenze, e a costituire Family Nation nel 2011. «Abbiamo conosciuto i ragazzi dell’incubatore Nana Bianca (anche loro hanno iniziato in quel periodo) e siamo stati selezionati per il programma di accelerazione». A 6 anni dalla costituzione Family Nation, non è più una startup, ha un team di 7 donne, e guarda alla Cina. Che è un po’ anche tra gli obiettivi della campagna di equity crowdfunding.