La piattaforma di permission marketing ha lanciato la campagna di crowfunding su CrowdFundMe. L’obiettivo è arrivare a 150.000 euro per rafforzare il progetto in Italia e poi espandersi a livello internazionale.
LovBY è una piattaforma che connette direttamente il consumatore con il brand che più ama: ciascun utente, chiamato Brand Lover, sceglie volontariamente di divulgare il brand. Così facendo aumenta la propria influenza social e viene ricompensato con dei crediti spendibili sulla piattaforma. La startup è stata fondata nel 2014 da Fabrizio Rametto con la partecipazione di Tcommunication Spa, società leader nella comunicazione non convenzionale, e di Andrea Gualtieri, presidente di Groupalia, tra le prime realtà di e-commerce e social shopping in Italia.
Abbiamo chiesto al co-founder Fabrizio Rametto com’è nata l’idea di LovBY: «La pubblicità è sempre meno efficace, e le aziende spendono molti soldi per raggiungere persone che non sono interessate ai loro messaggi. Questi messaggi possono valere da pochi centesimi ai milioni di euro. Da qui nasce l’idea di ribaltare il paradigma della pubblicità che si basa sull’interruption marketing (strategia pubblicitaria che si basa sull’interrompere il destinatario del messaggio durante l’attività che sta compiendo al momento del contatto) a un modello diverso chiamato permission marketing: cioè di chiedere il permesso per comunicare con l’utente».
Come funziona LovBY
Partendo da questo concetto Rametto e i suoi soci hanno creato una “action platform”, così come è stata definita dai suoi creatori. Il funzionamento è semplice e intuitivo: tramite LovBY, le aziende che dispongono di un budget da investire in pubblicità vengono messe in contatto con gli utenti, i Brand Lover, i quali mettono a disposizione il proprio tempo per produrre azioni di comunicazione a favore del proprio brand preferito, in cambio di una ricompensa. Per il proprio impegno, infatti, il Brand Lover viene gratificato direttamente dall’azienda tramite i Lovies, una currency virtuale che permette di riscuotere diversi premi, sempre attraverso la piattaforma LovBY. Rametto definisce LovBY «una sorta di Robin Hood digitale che sottrae budget alla Silicon Valley per ripartirlo sugli utenti». In questo modo, infatti, gli utenti hanno la possibilità di conferire valore aggiunto alla propria esperienza sui social network e le aziende di migliorare la propria visibilità, attraverso la voce dei clienti migliori. Il risultato è un reciproco vantaggio con, da un lato, l’azienda che si promuove nella maniera più efficace e, dall’altro, l’utente che guadagna dalla sua attività sui social e si trasforma in vero e proprio influencer.
I numeri
«LovBY ha 8 programmatori che lavorano sulla piattaforma da circa 3 anni che è in continuo sviluppo –spiega Fabrizio Rametto- Siamo partiti online il giorno di San Valentino di due anni fa, abbiamo coinvolto più di 120.000 persone permettendo a tutte loro di avere una fetta di mercato pubblicitario». I numeri di LovBY infatti parlano da soli: oltre la già citata community che ha raggiunto più di 120.000 Brand Lovers, il potenziale audience influenzabile è composto da circa 22 milioni di persone, sono state sviluppate più di 2 milioni di azioni di comunicazione e il fatturato 2017 è triplicato rispetto all’anno precedente, raggiungendo i 720.000 euro. Le aspettative sono molto alte: «L’obiettivo come azienda è triplicare il fatturato di anno in anno».
Il futuro del marketing
Insomma, LovBY sta davvero rivoluzionando il modo di fare marketing in Italia. Merito anche del suo essere una piattaforma immediata e di facile utilizzo. Per diventare un Brand Lover, infatti, è sufficiente iscriversi alla piattaforma tramite i propri profili social e scegliere a quale mission aderire, in base al livello di gradimento del brand e del tempo che si può dedicare a questa attività. L’azienda che decide di investire in questo strumento di comunicazione, invece, ha il compito di creare le missioni da proporre ai propri Brand Lovers, stabilendo nel contempo le modalità di remunerazione per ogni azione andata a buon fine. La campagna di crowfunding di LovBY su CrowdFundMe punta a raccogliere 150.000 euro, con l’obiettivo di rafforzare il progetto in Italia per poi espandersi a livello internazionale. LovBY potrebbe essere il futuro del marketing: «Me lo auguro, dipenderà dalla nostra capacità di convincere il mercato. Sicuramente è un modello che può aspirare a prendere una grossa fetta del budget pubblicitario. Nei prossimi dieci anni vorremmo lo 0,5 % della spesa mondiale per la pubblicità sui canali digitali. Per cambiare l’esperienza di acquisto e trasformare il consumatore in un soggetto attivo e capace» conclude Rametto.