Apple festeggia l’anniversario per i dieci anni dell’App Store con un numero che fa impressione: 100 miliardi di dollari. Questa è la cifra che secondo i calcoli hanno guadagnato gli sviluppatori iOS in un lasso di tempo tutto sommato ristretto.
Un tempo c’era il Klondike di Charlie Chaplin e zio Paperone, oggi c’è la Silicon Valley delle tech company. È la corsa all’oro del ventunesimo secolo.
App is the New Gold
Il 29 giugno 2007 non è una data come tutte le altre. Il giorno in cui è stato rilasciato l’iPhone di prima generazione, infatti, è spesso considerato come il compleanno dello smartphone moderno. E anche se ciò può essere vero in termini di un’interfaccia utente touchscreen rivoluzionaria, un altro evento meno noto probabilmente ha giocato un ruolo ancora più importante nel plasmare l’esperienza che viviamo quotidianamente.
Dieci anni fa, il 10 luglio 2008, Apple ha introdotto l’App Store, aprendo così la strada all’odierna economia delle app. “Siamo entusiasti di aver dato vita a una vibrante comunità di sviluppatori di terze parti con un potenziale di migliaia di applicazioni native per iPhone e iPod touch”, disse Steve Jobs, CEO di Apple, in occasione della presentazione del kit di sviluppo del software per iPhone.
Per ora sono 10 miliardi, ma il trend è quello di una curva che punta all’infinito
Previsione corretta , ma da rivedere a rialzo. Perché l’App Store ora ha più di due miliardi di app scaricabili e molti sviluppatori/editor hanno creato così la fortuna propria e di tutto l’ecosistema mobile di Apple.
Oltre 100 miliardi di dollari, questo è quanto hanno guadagnato gli sviluppatori iOS dal lancio di App Store nel 2008. Una cifra immensa, maggiore per intenderci del PIL della Slovacchia. Se li spendessimo tutti in oro, potremmo comprare più di 2800 tonnellate di lingotti, superando così le riserve auree possedute dalla nostra Banca d’Italia.
App per tutte le tasche
Ma come si raggiunge una simile cifra? È presto detto. In questi dieci anni sono stati scaricati più di 170 miliardi di app. La maggior parte, come ci si poteva aspettare, negli Stati Uniti (40 miliardi di download), ma anche la Cina (39,9 miliardi) non scherza. Le più scaricate: Facebook, YouTube, Instagram e What’sApp.
Tutte gratuite, dunque, anche se ciò non significa che l’utente App Store sia un tirchio. Sempre i dati, infatti, ci dicono che negli States sono stati spesi 36 miliardi di dollari in app), mentre il Paese del Dragone segue con “soli” 27,7 miliardi. Le applicazioni più costose hanno un prezzo massimo di 999,99€ e, anche se sembrerà strano, sono molto gettonate.
C’è BarMax che aiuta a prepararsi per l’esame d’avvocatura, ma chiede un esborso notevole per accedere al questionario di 1.500 domande. Oppure la famosa iVIP Black, l’app del milionario che offre speciali benefici nelle transazioni effettuate tra società, ma richiede all’utente un patrimonio superiore al milione di sterline per essere scaricata. O ancora roc.Kasse che trasforma un qualsiasi iPhone e iPad in un terminale POS touch, dispositivo elettronico per i pagamenti con carta di credito, debito e prepagata.
App per tutte le tasche, insomma, soprattutto se molto capienti.