Scrittrice, sceneggiatrice, produttrice di film. Ma soprattutto autrice di una serie di romanzi che hanno venduto milioni di copie nel mondo, le avventure di Harry Potter. Stiamo parlando di J. K. Rowling, il nome che sta dietro al personaggio del maghetto di Hogwarts. Con la sua storia è stata la prima persona a diventare miliardaria grazie ai libri secondo la rivista Forbes. Il suo patrimonio è stato stimato nel 2004 molto vicino al miliardo di dollari e la sua fama l’ha resa anche una delle donne più influenti del Regno Unito.
I personaggi dell’infanzia ispirano la scrittrice
Joanne Rowling nasce il 31 luglio 1965 nella cittadina di Yate, a 16 chilometri da Bristol, in Inghilterra. Nella storia della sua famiglia un ruolo importante lo svolge la stazione londinese di King’s Cross che con il binario 9 e 3/4 è entrata nell’immaginario dei lettori di Harry Potter. Su un treno partito proprio da lì i suoi genitori si incontrano per la prima volta quando hanno solo 18 anni. L’infanzia di Joanne Rowling è segnata da una spiccata fantasia che la porterà poi a inserire molte delle figure incontrate nei primi anni di vita nei suoi racconti: il preside della sua scuola elementare, per esempio, le ispira il personaggio di Albus Silente che nei suoi romanzi dirige la scuola di magia; il suo migliore amico diventerà il rosso Ronald Weasley e l’odiato professore di biologia le servirà per ideare il personaggio di Severus Piton. La scrittrice ricorda gli anni della sua adolescenza come molto difficili. La madre si ammala di sclerosi multipla e muore agli inizi degli anni Novanta. «So che stavo scrivendo Harry Potter nel momento esatto in cui mia madre morì. Non le avevo mai detto di Harry Potter», ha rivelato in un’intervista al Telegraph.
Le difficoltà, la depressione, la scrittura
Nel 1982 Joanne Rowling viene rifiutata agli esami di ammissione all’università di Oxford. Si iscrive quindi all’università di Exter e si dedica allo studio delle lingue e della letteratura, passando anche un periodo in Francia. Dopo l’università lavora come segretaria per Amnesty International e proprio in quegli anni comincia a mettere nero su bianco la storia di Harry Potter. Ci vogliono cinque anni perché Harry Potter e la pietra filosofale, il suo primo romanzo, veda la luce. Siamo ancora lontani, però, dal grande successo. Joanne Rowling nel frattempo si trasferisce in Portogallo dove insegna inglese e si sposa con il giornalista Jorge Arantes nel 1992 dal quale ha una figlia, Jessica. Il matrimonio, però, fallisce e appena un anno dopo Rowling torna in Scozia, ad Edimburgo. È senza lavoro e può contare solo sugli assegni di disoccupazione per mantenere la figlia. Questo periodo avverso non le impedisce di continuare nella stesura del suo romanzo che viene terminato nel 1995. Trova un agente letterario che cerca di promuovere la storia alle case editrici. Tutte quelle interpellate, però, rifiutano di pubblicarla perché la consideratno troppo lunga.
Le prime mille copie di Harry Potter
Due anni dopo la svolta. Una casa editrice non molto conosciuta, la Bloomsbury, accetta il manoscritto. Pare che il via libera arrivi quando la figlia del direttore di Bloomnsbury, Alice Newton, 8 anni, dimostra la sua curiosità riguardo alle avventure di Harry Potter. La casa editrice chiede all’autrice di firmarsi come J. K. Rowling per non rendere subito evidente che si tratta di una donna e scoraggiare così il pubblico di adolescenti che, a loro dire, preferiscono autori di sesso maschile. La scrittrice riceve 1.500 sterline in anticipo e viene invitata a trovarsi anche un altro lavoro dato che non è possibile offrirle di più. Il libro viene stampato in sole mille copie che oggi valgono una fortuna. L’opera in poco tempo ottiene molti riconoscimenti e premi fino a che nel 1998 non attira l’attenzione di una casa editrice americana, Scholastic Inc., che acquista i diritti di pubblicare negli Stati Uniti “Harry Potter e la pietra filosofale” per 105 mila dollari. Il successo è finalmente arrivato.
La saga dei record
Da quel momento la fama di Harry Potter e della sua autrice crescono di pari passo. Vengono pubblicati altri sei capitoli della saga che macinano milioni di copie vendute in poche ore. L’ultimo episodio, “Harry Potter e i doni della morte”, è il libro che ha venduto di più nel minore tempo in tutta la storia dell’editoria: 15 milioni di copie in 24 ore. L’ultimo record è stato raggiunto nel 2016 quando il copione dell’opera teatrale Harry Potter e la maledizione dell’erede ha venduto 4,18 milioni di copie negli Usa in soli cinque mesi. Il maghetto di Hogwarts è diventato protagonista anche di adattamenti cinematografici che hanno ulteriormente aumentato l’incidenza mondiale del fenomeno Harry Potter.
Una donna ricca che non tiene ai soldi
Quando, nel 2004, Forbes la inserisce nella lista dei personaggi dello spettacolo più ricchi di sempre, J. K. Rowling è seconda solo a Oprah Winfrey e precede Steven Spielberg e George Lucas. Ciò che la distingue da Oprah, però, è che i suoi libri continuano a generare profitti ed è difficile immaginare quanto le potranno fruttare in futuro. Da quella lista, però, la scrittrice è stata successivamente eliminata dato che lei stessa ha contestato i calcoli che le attribuivano un patrimonio miliardario. In effetti, nel 2012 Rowling ha donato 160 milioni di dollari ad associazioni filantropiche per la difesa dei diritti dell’infanzia e per la ricerca sulla sclerosi multipla. E anche l’aumento delle aliquote del Regno Unito per la tassazione ha contribuito a diminuire la sua ricchezza. Tuttavia, nel 2016, il Sunday Times ha stimato i suoi possedimenti in 600 milioni di sterline che le valgono la posizione numero 197 nella classifica dei più ricchi del Regno Unito. Nel patrimonio della Rowling ci sono anche alcuni immobili di pregio: l’autrice ha acquistato una grossa tenuta in Scozia, la Killiechassie House, e un’altra a Kensington, ovest di Londra, che vale 4,5 milioni di sterline.
In un’intervista al Times del 2003 J. K. Rowling ha ripercorso la sua esistenza, a partire dalle sofferenze familiari fino ad arrivare al momento del successo planetario. Nelle sue parole, però, anche un tentativo di ridimensionare l’importanza del denaro nella sua vita: «I soldi mi hanno sollevato da un’enorme quantità di preoccupazioni e hanno reso i miei figli sicuri di avere sempre da mangiare. Questo è il significato del denaro per me». La scrittrice ha sposato un medico anestestista e ha avuto un altro figlio, David. È determinata a non scrivere per arricchirsi: «Posso davvero fare a meno della fama. L’unica cosa importante è soddisfare me stessa e avere il rispetto dei fan», dice.