Di autenticazione biometrica applicata ai pagamenti mobili per l’autorizzazione delle transazioni tramite impronta digitale o riconoscimento facciale si è detto tanto: diversi attori da Apple, a Mastercard a Samsung stanno da tempo esplorando un terreno che è già realtà in molte parti del mondo.
L’ultima novità arriva dalla Cina dove la Tsinghua University, un istituto di ricerca a Pechino, ha lavorato con la Tzekwan, una società finanziaria, per produrre il primo sportello Atm che permette di ritirare le banconote tramite il riconoscimento del volto dell’utente. Questa volta la biometria gioca dunque in favore del cash. Lo sportello “biometrico” permette infatti di ritirare contatti da una qualunque carta bancomat grazie ad una telecamera incorporata che catturati i dettagli del volto li confronta con la foto identificativa presente nel database. Una volta appurata l’identità, il ritiro del denaro è consentito.
Più sicuro del 20% di Pin e password
La tecnologia permette il riconoscimento anche quando il volto della persona dopo un po’ di anni cambia rispetto a quello della foto archiviata. Il lancio sul mercato dovrebbe essere prossimo anche se non è chiaro come avverrà il set-up, chi produrrà i nuovi Atm e come verranno raccolti i dati fotografici dei clienti, soprattutto quelli che hanno già un conto corrente. Un sistema comunque che ha avuto anche l’appoggio del governo anche perché secondo gli studi condotti avrebbe un’accuratezza del 20% in più rispetto agli attuali sistemi di prelievo con Pin e password e permetterebbe così un’efficacia maggiora nella lotta contro le frodi e i furti. Proprio per questo potrebbe far gola anche al mercato occidentale: solo qualche giorno fa, il Wall Street Journal aveva rivelato che, negli Stati Uniti, il furto di dati dagli Atm ha raggiunto il picco massimo degli ultimi 20 anni.