Il crowdfunding piace sempre di più agli italiani, malgrado il Covid. I dati raccolti dal report annuale di Starteed, che misura il polso del crowdfunding in Italia, sono incoraggianti per gli investitori nel comparto e per le startup che sono alla ricerca di fonti di finanziamento alternative.
Reward & Donation, l’equity come il lending, tutte le tipologie di crowdfunding migliorano le loro performance nel 2020, con un re assoluto: l’equity che cresce del 90% rispetto al 2019.
Ecco qualche numero e curiosità che abbiamo estratto dal report che puoi scaricare qui gratuitamente: https://www.crowdfundingreport.it/
Crescono tutti, lending +75%
Iniziamo da una panoramica che mostra bene la buona salute del crowdfunding italiano. Come si evince dal grafico, crescono tutti i settori. Fanalino di coda della crescita è il reward e donation che non hai mai preso davvero piede in Italia (+38%), mentre c’è il boom del lending (+75%) e dell’equity (+95%).
Una crescita ben visibile anche ripercorrendo gli ultimi cinque anni del crowdfunding italiano.
Le piattaforme di Donation & Reward hanno raccolto fino al 2020: 101.882.560 €, mentre sono 31.062.089 € solo nel 2020. Le piattaforme di equity sono state in grado di attirare investimenti di 251.052.022 € fino al 2020, mentre solo nel 2020 hanno raccolto 122.468.132 €. Discorso simile per il lending: fino al 2020 hanno attirato capitali per una cifra complessiva di 419.873.341, mentre solo nel 2020 siamo a quota 179.547.366.
L’equity impera sul crowdfunding italiano
Come dicevamo la crescita più impetuosa è quella dell’equity. Mentre il lending sembra quasi non aver subito effetti dalla pandemia (con una crescita costante), l’equity ha avuto un percorso più frastagliato. Malgrado un periodo di incertezza nella parte centrale del 2020, ha saputo poi riprendere quota, grazie all’incremento dell’offerta per il mercato immobiliare e la crescita di quei veicoli di investimento che hanno così “mitigato il rischio legato all’investimento in singole startup”, come si legge nel report.
Le top 5 dell’anno
Il report analizza anche le top 5, le piattaforme che hanno raccolto di più nei rispettivi settori. Partendo dal donation – reward si sono distinte Forfunding (€ 9.769.674), Rete del Dono, (€ 4.204.389), Kendoo ( € 3.555.975), Produzioni dal Basso (€ 3.521.202) e Eppela (€ 3.516.643).
Mentre per l’equity il re della classifica è Opstart con 22.800.870, seguito da Crowdfundme (€ 17.540.000), Walliance (€ 14.329.053), Mamacrowd (€ 14.058.538) e Backtowork24 (€ 13.533.963).
Per finire il lending ha visto il dominio di Borsa del Credito (€ 75.253.600) che compete con altri player come October (€ 45.453.120), Prestiamoci (€ 24.400.000), Soisy (€ 14.157.404) e Rendimento etico (€ 8.586.150).
Sette milioni solo per Fin-Novia
Altro dato interessante per capire il settore e anticiparne le evoluzioni è quello relativo ai progetti che hanno raccolto più interesse sulle piattaforme di equity crowdfunding. Tra questi c’è Fin-Novia, una società che nasce per investire nella società e-Novia SpA, una fabbrica di imprese e PMI innovative, che ha visto investire anche il private banking di Banca Intesa, con una raccolta complessiva di € 7.615.250,00. Segue Red Fish Long Term Capital: € 6.120.000,00 su Opstart. Si tratta di una holding di partecipazioni che investe in economia reale. Mentre sono € 3.863.266,00, i milioni raccolti, sempre su Opstart, da Forever Bambu 27, società specializzata nella coltivazione del Bambù Gigante.