Sharitaly, l’evento sull’economia della collaborazione, è arrivato alla sua quinta edizione. Una due giorni (5 e 6 dicembre) di masterclass, conference e laboratori serali ospitata allo spazio BASE di Milano. L’iniziativa è patrocinata dal Comune di Milano e sostenuta, come main sponsor, da Leroy Merlin: realtà che punta sull’economia collaborativa come importante asset del suo DNA di un’ azienda-piattaforma.
In particolare, l’appuntamento di quest’anno, dal nome “Platforms in Action”, si pone l’obiettivo di favorire un momento di riflessione sulle trasformazioni in atto nel panorama italiano. Ma anche sulle nuove opportunità che si aprono all’orizzonte.
I temi dell’evento
La sharing economy evolve aprendosi a nuovi modelli di collaborazione con terze parti (sia business sia non profit) nell’intento di generare ulteriori possibilità di crescita attraverso un’offerta diversificata, e di favorire la costruzione di filiere inedite. Ma cresce anche il crowdfunding trainato dall’equity, mentre si amplia il dibattito sui diritti dei lavoratori delle piattaforme. Eppure il modello piattaforma, modello di servizio base dell’economia collaborativa, fatica a trovare spazio. Soprattutto in Italia.
In platea alla sessione plenaria di Sharitaly
Temi complessi al centro del quarto rapporto annuale “La Mappatura delle piattaforme collaborative” a cura di Marta Mainieri di Collaboriamo, l’associazione che da anni cura la realizzazione di Sharitaly. E dal quinto “Report sulle piattaforme di crowdfunding”, realizzato da Ivana Pais (Università Cattolica di Milano) e Claudio Bedino (CEO e founder di Starteed.com). “Siamo in un momento di trasformazione. Nascono nuove opportunità per servizi collaborativi, imprese, cooperative e associazioni che lasciano intravedere la creazione di nuove filiere”, sono le parole di Marta Mainieri.
Tra piattaforme collaborative…
La tendenza attuale porta le piattaforme ad internazionalizzarsi e a volgersi verso nuovi mercati. Questo è quanto emerge da report e analisi presentate durante la prima giornata di Sharitaly.
Vero, i dati ci dicono che, causa la carenza di grandi investimenti, le piattaforme faticano a percorrere questa strada. Ma ci dicono anche che negli imprenditori è sempre più strategica quest’opzione. Soprattutto per incrementare il proprio bacino di customer. Tanto che risulta in forte aumento il numero delle realtà orientate al business.
Fra i settori di spicco della sharing economy si confermano in crescita i servizi alle persone (pari al 20% delle piattaforme analizzate), dove emergono ambiti nuovi come quello immobiliare. Ma seguono fra gli altri i trasporti, in calo significativo, i servizi di scambio/affitto/vendita, servizi alle imprese, turismo e cultura.