In un mondo, quello delle Ico e delle criptovalute, dominato dalla speculazione finanziaria, si iniziano ad intravedere i primi accenni di un nuovo trend, quello legato all’eticità.
Un’iniziativa apparsa di recente e legata a questo tema è il VeganCoin, la prima moneta virtuale decentralizzata, ovvero che non rientra sotto il controllo di istituti finanziari o governi, legata al cruelty free, un concetto che si basa sul diritto e il dovere di ascoltare il proprio corpo, ma sempre nel pieno rispetto di ogni altra forma di vita, garantendo ad esse il nostro stesso diritto.
Il promotore di questa iniziativa è VeganNation, la prima piattaforma online interamente vegan-friendly il cui obiettivo è di creare una sorta di sistema economico chiuso, assistendo i fruitori in ogni aspetto della loro vita e rendere la filosofia di vita vegan più facile da adottare e mantenere.
VeganCoin, la criptovaluta vegana spendibile nella “nazione vegana virtuale”
VeganNation si definisce come una nazione globale, vegana e decentralizzata, alimentata dalla tecnologia blockchain, che sfrutta le monete virtuali come mezzo di scambio per l’acquisto di beni o servizi in linea con il pensiero cruelty-free, e che permette di riunire tutti coloro che scelgono uno stile di vita basato non solo sul rispetto dei diritti animali, ma su valori come la responsabilità reciproca e il rispetto per l’ambiente e in cui si potrà garantire che il denaro venga speso solo su articoli eticamente coerenti con il veganismo.
VeganCoin sarà messa in pre-vendita a partire dal prossimo 1° ottobre 2018, mentre dal 1° novembre sarà lanciata la ICO officiale (Initial Coin Offering).
Motivazione e tecnologia al servizio delle comunità
La domanda però sorge spontanea, perché tra tutti proprio una minoranza come i vegani dovrebbero avere bisogno di una “nazione”?
Secondo gli ideatori di VeganNation, in un mondo i cui confini sono diventati meno determinati grazie all’utilizzo sempre più massiccio di tecnologie, sono nate nuove comunità basate su convinzioni e valori condivisi che hanno concesso a persone la possibilità di comunicare con altri simili senza il limite della distanza fisica. Essere in grado di dare alla nuova “nazione” un sistema monetario darà potere agli individui e alla comunità nel suo insieme. Ed i vegani, in questo, “sono un perfetto esempio di una comunità sparsa in tutto il mondo, che usa blog, pagine web e gruppi di Facebook per comunicare e agire. La ricerca ha dimostrato che il mantenimento di una vita di veganismo dipende più dalle reti sociali di supporto che dalla forza di volontà o dalla motivazione”.
Nel frattempo, ci sono già alcuni negozi, attività e brand che hanno aderito al progetto e proprio a partire da loro si potrà iniziare ad utilizzare la Criptovaluta Vegan.
Finanza mutualistica e solidale come strumento concreto di finanza alternativa
VeganNation non è peraltro il primo degli esperimenti basato su di un trend legato all’eticità: sulla stessa impronta, vi sono esempi di Osservatori già nel 2012.
Volendo citare alcuni esempi pratici, possiamo trovare FairCoin, definita dagli stessi promotori “la criptovaluta più ecologica e resiliente, il cui valore è determinato dalla comunità e non svaluta mai” e che, grazie al supporto di FairCoop, implementa uno scambio di valore equo a livello globale. Obiettivo del FairCoin è creare un sistema economico glocale innovativo che possa aprire la strada a un cambiamento collettivo verso una vita basata su valori di cooperazione, etica, solidarietà e trasparenza.
Altro esempio è quello di MonEthica, un circuito che si fonda sui Met, una moneta elettronica complementare la cui validità è stabilita dalla reciproca fiducia dei suoi utilizzatori, e che incentiva il riuso, il risparmio e promuove tra i cittadini le pratiche solidali ed ecologiche.
MonEthica è una piattaforma innovativa di servizi online che consente di acquistare, tra privati o presso gli esercizi commerciali in convenzione, beni usati e servizi professionali o per ottenere sconti su beni nuovi. Per ottenere questi “soldi” è sufficiente spendere in beneficienza, solidarietà o per investimenti nelle energie rinnovabili. In questo modo i promotori sperano di dar vita a un sistema di forte contrasto alla povertà.
Marketing 3.0: una nuova attenzione alla scala di valori
Già da tempo il concetto dei valori è ritenuto essere fondamentale nel Marketing: secondo Philip Kotler, definito il padre del marketing moderno, ci troviamo nella fase del Marketing 3.0, una fase in cui le aziende sono interessate a tenere il passo con le preoccupazioni del loro target sulla vita, l’ambiente, la sostenibilità del pianeta, e si impegnano su queste tematiche per dimostrare che non vogliono solo vendere prodotti. È, quindi, lo stadio in cui le aziende evolvono dal concentrarsi sui consumatori per concentrarsi sull’umanità e in cui i profitti sono bilanciati con la responsabilità sociale delle imprese.
I valori divengono quindi più importanti del prodotto stesso, e il consumatore può così esercitare il suo consenso, la volontà di fare del bene, attraverso la scelta di un prodotto o un servizio perché più vicino al proprio sentire.
Invece di trattare le persone come semplici consumatori, le aziende li concepiscono come esseri umani, con intelligenza, cuore e spirito che non scelgono più prodotti per soddisfare un bisogno puramente funzionale o emotivo, ma cercano soddisfazione spirituale. Le aziende che praticano un Marketing 3.0 cercano di rendere questo mondo, un mondo migliore e tra i suoi obiettivi è quello di ritagliarsi una nicchia nella mente, nel cuore e nell’anima dei suoi clienti attuali e futuri.
In questa ottica qualunque progetto che si muova nella direzione di eticità è importante.
Certo è che, il trend sempre più attuale e di attrattiva basato principalmente sul tema della eticità, continuerà probabilmente ad espandersi, e sarà interessante seguirne nel tempo i nuovi sviluppi e possibilità.