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L’intervista al CEO, Gianni Chiarparini, sulla novità del mercato musicale
Un brano musicale può diventare un asset da quotare? Ce lo siamo fatto spiegare da chi sta per lanciare un progetto pionieristico in questo settore. Violet nasce come l’exchange, ovvero il mercato virtuale in cui al posto delle criptovalute sono le canzoni i beni da vendere e su cui investire. «Ho impiegato un anno per concettualizzare questa tecnologia – ha spiegato a StartupItalia il CEO Gianni Chiarparini – oggi siamo pronti a lanciare la piattaforma di trading con diversi pezzi listati, come i tre più grandi successi di Robert Miles: Children, One & One e Fable». Fondata nel 2017 insieme a Thor Holum, Violet punta a raggiungere 15mila utenti in un anno, andando a pescare non soltanto tra gli appassionati, ma anche tra le case discografiche che, mantenendo la quota di maggioranza di ciascuna canzone, potrebbero raccogliere investimenti. «Cifre che, invece di essere attese per anni, potrebbero essere ottenute in pochissimi giorni grazie alla quotazione».
Thor Holum e Gianni Chiarparini
Come funziona Violet
Come ci ha spiegato il CEO, Violet ha l’obiettivo di offrire un exchange dove fare trading veloce sul mercato musicale. «Registrandomi, posso comprare azioni di un brano, ma non per forza devo tenermele in attesa delle royalties che vengono distribuite due volte l’anno. Queste ultime derivano dallo sfruttamento della canzone, ovvero la sua fruizione su Spotify, YouTube e le altre piattaforme. Il vantaggio del nostro exchange – ha aggiunto Chiarparini – è che quelle azioni si possono subito rimettere sul mercato secondario e rivenderle. Fatta l’offerta, questa è visibile a tutti i potenziali compratori fino a che non si trova il match».
Da una parte Violet aggiunge un canale di entrate alle case discografiche: quotando una porzione dei loro brani, in poco tempo le etichette e gli artisti possono infatti ricevere supporto economico da reinvestire per marketing e nuove produzioni; dall’altra, questo metodo crea nuovo valore al mercato musicale, partendo da una canzone. «Nel momento in cui il mercato di prima mano è esaurito, gli azionisti hanno la facoltà di rivendere le proprie azioni a un prezzo più alto. Una volta capito che quel brano funziona, allora è garantita la sua curva di crescita. Il valore di un’azione crescerà in vari scenari: se un brano viene inserito nella colonna sonora di un film, se viene lanciato un remix, oppure dopo la scomparsa dell’artista».
Le canzoni: un bene rifugio
Rispetto ad altri asset, la musica può definirsi un bene decisamente più stabile. Nell’intervista a StartupItalia, il CEO di Violet ha spiegato che la startup «non accetterà brani completamente sconosciuti di band o cantanti emergenti». Questo perché il metodo di quotazione di un brano si basa su dati oggettivi e sullo storico. «Abbiamo seguito un processo rigido per listare una canzone: chi intende listarla deve mostrare quanto ha generato negli ultimi 12 mesi in royalties. Se invece è inedita allora ci affidiamo allo storico dell’artista e ai suoi risultati».
La sicurezza
L’infrastruttura che regge l’exchange di Violet non si basa sulla tecnologia blockchain. «Siamo un exchange centralizzato: noi badiamo al motore di trading, mentre la gestione dei soldi è delegata a un payment provider specializzato: le azioni e il loro valore saranno trattenuti nell’e-wallet di ciascun utente. L’obiettivo ultimo della nostra startup – ha concluso il CEO – è quello di creare un mercato liquido parallelo a quello tradizionale del consumo musicale che avviene tramite streaming e download». Children, uscita nel 1995, è tra le canzoni che saranno presto disponibili su Violet: ha venduto più di 5 milioni di copie e quest’estate è stata riutilizzata da Fedez nel brano Bimbi per strada, che conta più di 37 milioni di streams su Spotify. «Chiunque potrà acquistare una porzione di questi brani e riceverne i dividendi. Vista la crescita del mercato a livello globale, possiamo dare a tutti l’opportunità di farne parte, generando liquidità più veloce per gli artisti, e un ritorno passivo a lungo termine per gli investitori».