L’impresa al femminile che produce abiti e accessori partendo dalle eccedenze di tessuti e dà lavoro a persone svantaggiate ha ottenuto il riconoscimento alla Camera dei Deputati, in cui si è svolta la quarta edizione del Wwworkers Camp
Ha ottenuto l’accesso al programma Google per il non profit che le ha permesso di raccontare alla rete la sua missione: creare un marchio di moda che nasce da tessuti di qualità del miglior Made in Italy recuperati localmente per mano di donne con un passato di fragilità.
A cinque anni dalla sua fondazione, l’impresa sociale Progetto Quid è stata premiata come Best Wwworkers 2018.
La quarta edizione del Wwworkers Camp
L’evento si è svolto venerdì 14 dicembre presso la Sala della Lupa alla Camera Deputati, un luogo di notevole rilevanza storica: qui si riunirono i parlamentari antifascisti dopo l’omicidio di Giacomo Matteotti e vennero annunciati i risultati del referendum del 2 giugno 1946. Il Wwworkers Camp, promosso dalla job community Wwworkers.it, in collaborazione con l’Intergruppo Parlamentare Innovazione, con il sostegno di Google, eBay, Edison, Mytaxi e la media partnership di Rainews24, è stata l’occasione per fare il punto sulle nuove tendenze del mondo del lavoro e per confrontarsi con la classe politica sugli strumenti necessari per incentivare l’economia digitale e il lavoro. Un focus sul (RE)made in Italy, ovvero sul made in Italy che nasce dalla tradizione ma sa migliorarsi con le nuove tecnologie.
La mappa del (RE)made in Italy
A disegnare la mappa del (RE)made in Italy ventisette Wwworkers che hanno parlato delle loro esperienze alla presenza di Emanuele Lispi (Presidente CNA Giovani Imprenditori), Damiano Pietri (Presidente Confartigianato Giovani Imprenditori), Romana Dell’Erba (Giovani Confesercenti) e Veronica Barbati (Coldiretti Giovani Impresa Campania). Una mappa che consta di sette punti per orientarsi nella nuova imprenditorialità:
1) L’eccellenza italiana nel mondo: design, artigianato, making, art;
2) Puntare al top: il made in Italy connesso che vende nel mondo;
3) Hi-tech italiano: intelligenza artificiale, cloud, app, IoT;
4) Le nuove Italie: le imprese dei wwworkers dell’altro mondo;
5) Capitale umano digitale: la riattrazione dei talenti nei prodotti e servizi;
6) Smart city, home, food, life, green: imprese del future;
7) Nuovi modelli di imprese: cooperative, ibride, comunitarie, connesse.
Punti che emergono anche dalle storie raccontate anche nel nuovo libro “G-Factor” (Egea) presentato da Diego Ciulli (Google Italy) e dal giornalista Giampaolo Colletti: a vent’anni dalla nascita di Google, un viaggio nell’Italia delle imprese connesse e del digitale che abilita esperienze, progetti, comunità e filiere.
Le proposte della politica per le startup e l’innovazione
Il Wwworkers camp si è concluso con un dibattito a cui hanno partecipato anche gli esponenti della maggioranza Luca Carabetta (Vicepresidente Commissione Attività Produttive – M5S), e la Deputata Elena Murelli (Lega). Carabetta ha sottolineato l’importanza dell’istituzione di un fondo pubblico per la startup italiane, la cui mancanza è sinonimo di debolezza rispetto agli altri stati europei. Il Vicepresidente della Commissione attività produttive si augura che il fondo, così come altri strumenti, possano essere messi a disposizione entro il primo semestre del 2019.
L’Onorevole Murelli ha rimarcato la necessità di dotare il Paese di infrastrutture fondamentali per il processo di digitalizzazione come il wi-fi in banda larga, di introdurre corsi di coding fin dalle scuole elementari e di incentivare o smartworking da casa. La creazione di un indirizzo email, per segnalare eventuali norme che ostacolino la crescita delle imprese digitali, è stata proposta dal Deputato di Forza Italia Antonio Palmieri. Alla conclusione del dibattito, oltre al proposito di ritrovarsi il prossimo anno per premiare il best Wwworkers 2019, non sono mancate allusioni ironiche a possibili elezioni anticipate. Una ragione in più per ritenere il primo semestre 2019 decisivo per il futuro delle startup italiane.