Truth, il social di Donald Trump che fa capo alla Trump Media & Technology Group, crolla a Wall Street. Fondato nel febbraio 2022, arriva a segnare un -25% dopo aver rivelato perdite per 58,2 milioni di dollari nel 2023. E non sono poche le perplessità da parte dei revisori dei conti sulla sua capacità di continuare a operare. Il social dell’ex presidente, che detiene il 57% delle azioni della società, adesso vale circa 4 miliardi, meno della scorsa settimana quando si stimava un valore di sui 5 miliardi.
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Il tonfo in borsa di Truth
Il social Truth è sbarcato sul Nasdaq la scorsa settimana raggiungendo una valutazione record di oltre 8 miliardi di dollari grazie a rialzi stratosferici che gli sono valsi l’ingresso fra i cosiddetti titoli ‘meme’: quelle azioni che hanno attirato nuovi investitori grazie al loro andamento in borsa sorprendendo gli operatori tradizionali. La valutazione di Truth ha, sin da subito, lasciato perplesso il mercato, che l’ha ritenuta non in linea con i fondamentali della società. Nel 2023, Truth ha realizzato quattro milioni di ricavi, in crescita rispetto ai 1,47 miliardi del 2022, ma lontano da giustificare prezzi stellari. Oggi le perdite superano i 58 milioni e la società di revisione dei conti BF Borgers si chiede se a fronte di questa situazione il social riesca a continuare a operare. Adesso il tycoon è vincolato al mantenimento delle azioni di Truth per almeno sei mesi, ma potrebbe usarle per richiedere finanziamenti per far fronte alle sue crescenti spese legali. Il calo dei titoli della Trump Media & Technology Group arriva con l’inizio del processo a New York nei confronti di Donald Trump in merito all’accusa di aver pagato illegalmente la pornostar Stormy Daniels e l’ex coniglietta di Playboy, Karen McDougal, perché non rivelassero, durante la sua precedente campagna elettorale, le relazioni che avrebbe avuto con loro.