Il bonus insegnanti per la continuità previsto dal decreto ministeriale n. 242/2024, ha l’obiettivo di premiare quei docenti di ruolo che hanno lavorato senza interruzioni presso lo stesso istituto scolastico per almeno tre anni, dall’anno scolastico 2021/2022 fino al 2023/2024.
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Quali requisiti per chiedere il bonus?
Per poter accedere al bonus, il docente deve rispettare requisiti ben precisi: innanzitutto, non deve aver richiesto trasferimenti o assegnazioni temporanee nel triennio considerato, quindi non deve essere stato “mobile”. In secondo luogo, è necessario aver accumulato almeno 480 giorni di servizio complessivi presso lo stesso istituto durante questo triennio, che corrisponde a circa due anni di lavoro a tempo pieno.
Secondo la normativa, possono essere inclusi tra i beneficiari anche quei docenti che si sono temporaneamente trasferiti per mancata assegnazione di posto, purché siano rientrati nell’istituto di riferimento nel triennio.
Come richiedere il bonus?
La domanda deve essere presentata entro il 18 agosto 2025. Il docente interessato deve compilare un modulo di autodichiarazione, fornito come allegato nella circolare ministeriale interna alle scuole e inviarlo tramite posta elettronica all’indirizzo ufficiale della propria scuola.
Ogni istituto può consultare l’importo assegnato attraverso un allegato ufficiale contenente il codice meccanografico della scuola e la relativa cifra stanziata. La distribuzione definitiva del bonus ai singoli docenti avviene, poi, tramite contrattazione d’istituto, un passaggio che coinvolge il personale scolastico e i sindacati per definire criteri e modalità di assegnazione.
Non tutte le scuole italiane risultano nella tabella dei beneficiari, e ciò non è un errore: vi hanno diritto solo gli istituti che hanno raggiunto un punteggio minimo di 47 punti secondo la valutazione annuale del Ministero dell’Istruzione e del Merito, un criterio che mira a destinare risorse dove sono realmente necessarie.
Qual è l’importo del bonus
L’importo del bonus varia da un minimo di 200 a un massimo di 500 euro. Questa forbice è dovuta al fatto che il fondo totale stanziato per l’anno 2023 ammonta a 30 milioni di euro, destinati a tutte le scuole italiane che rispettano determinati criteri di valutazione. Tra i fattori considerati nella ripartizione delle risorse ci sono l’Indice ESCs (status sociale, economico e culturale), il tasso di dispersione scolastica, la presenza di alunni stranieri e il turnover del personale docente. In sostanza, le scuole con maggiori difficoltà o instabilità ricevono un’assegnazione più consistente per premiare i docenti che mantengono la continuità.