Trovare un impiego grazie allo sport, ecco che cosa vuol dire Lavoro di Squadra, un’iniziativa di ActionAid e Fondazione Milan in partnership con AXA Cuori in Azione
Che cosa c’è di peggio dell’aver perso il lavoro? Perdere la fiducia nel poterlo mai avere. In Italia il 26% dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni si sono già arresi: non studiano e non lavorano. Vivono ai margini della società senza coltivare nemmeno la speranza di poterne far parte. Sono i cosiddetti Neet: “Not engaged in Education, Employment or Training“. Di questi giovani spesso non si occupa nessuno e anzi molti tendono ad allontanarli additandoli come “bamboccioni”. Proprio per cercare invece di aiutarli e portarli lontano dalla strada sbagliata, ActionAid e Fondazione Milan in partnership con AXA Cuori in Azione, hanno lanciato il progetto Lavoro di Squadra.
Era Febbraio e l’idea del gruppo di lavoro era quella di aiutare i ragazzi a uscire dalla loro condizione di disagio grazie allo sport. Dopo meno di un anno e tanta fatica Lavoro di Squadra ha effettivamente portato i suoi frutti. “Siamo entrati nel quartiere Gratosolio di Milano – ci racconta Vittoria Pugliese coordinatrice del progetto – e siamo riusciti in poco tempo a raccogliere la fiducia anche degli abitanti del quartiere, che oggi ci cercano e ci segnalano ragazzi da coinvolgere”.
In pochi mesi sono stati coinvolti più di 30 ragazzi in un progetto di allenamento motivazionale che ha già convinto alcuni a tornare sui banchi di scuola o a trovarsi un lavoro. Abbiamo incontrato un gruppo di questi ragazzi proprio in un momento formativo organizzato dai volontari di Cuori in Azione all’interno della sede di Axa di Milano. I giovani, italiani e stranieri, seppure un po’ intimiditi dal grattacielo tutto specchi e sale riunioni, hanno fatto mostra della sicurezza guadagnata con duri allenamenti e studio in aula. “Quello che ho imparato è che da soli non si va lontano, il più grande atto di coraggio è affidarsi agli altri”, ha commentato Dario – uno dei ragazzi – durante l’incontro.
“Abbiamo coinvolto i ragazzi, divisi in gruppetti di massimo 12 persone, in tre mesi di attività fatte di allenamenti sportivi e incontri in aula incentrati sul self empowerment – spiega Vittoria – ci interessava coinvolgere i ragazzi e motivarli restituendo loro la fiducia in se stessi grazie all’allenamento sportivo e alle simulazioni di colloqui di lavoro”. I ragazzi hanno dato segnali positivi e alcuni di loro, come Francesco, sono riusciti a trovare un lavoro mentre altri sono tornati a studiare o hanno intrapreso percorsi di autoimprenditorialità grazie a tirocini formativi.
“Per noi quello con Action Aid e Fondazione Milan, è un impegno importante – ha commentato Maurizio Di Fonzo, Direttore Risorse Umane, Change Management e Organizzazione di AXA Italia. Intraprendere percorsi come questo, entrando in contatto con associazioni non profit, arricchisce il nostro lavoro di un significato simbolico profondo e che va oltre il quotidiano. Grazie a queste attività noi stessi ci portiamo a casa delle competenze nuove. In particolare la formazione dei ragazzi è qualcosa che ci sta a cuore perché crediamo che siano le persone a fare la differenza nella società e nel mondo del lavoro”.