Quanto vale l’app economy legata all’indotto di Apple? Più o meno 85mila posti di lavoro. La Mela celebra i quarant’anni di presenza in Italia con due nuove indagini che approfondiscono opportunità e crescita della comunità degli sviluppatori, naturalmente figlia diretta del successo dell’App Store e dell’ecosistema dei dispositivi di Cupertino. Ce ne sono 1.8 miliardi attivi in 175 paesi e territori del mondo.
Apple, 2.2 milioni di posti in Europa
La prima, firmata da Juliette Caminade e Markus von Wartburg, analisti indipendenti di Analysis Group, e battezzata “Spotlight on Small Business & App Creators on the App Store”, allinea la crescita italiana a quella europea, dove nel complesso quella che il rapporto chiama “iOS app economy” ha contribuito a creare 2.2 milioni di posti di lavoro, +7% anno su anno. Designer, programmatori, creativi non si sono lasciati fermare dalla pandemia e, anzi, hanno dato vita a una scalata senza precedenti proprio negli ultimi due anni. In particolare, il fatturato per i piccoli sviluppatori attivi sulla piattaforma dal 2019 è aumentato del 113% nell’ultimo biennio, doppiando la crescita fatta segnare dalle grandi società di sviluppo e dei colossi del digitale. Nel complesso, dal lancio App Store ha fruttato qualcosa come 260 miliardi di dollari agli autori delle app di qualsiasi genere, a pagamento, “freemium”, con acquisti in-app o completamente gratuite.
Che significa piccoli sviluppatori?
A proposito, ma cosa si intende per “piccoli sviluppatori“? Secondo l’analisi si tratta di chi fattura in un anno meno di un milione di dollari e allo stesso tempo totalizza meno di un milione di download delle proprie applicazioni dall’App Store, che ne ospita al momento 1.8 milioni per 600 milioni di visite al mese. Chi, insomma, ci vive e talvolta anche molto bene, con successo e dando vita magari a piccole società o case di sviluppo, ma di certo non appartiene al gruppo dei giganti. Fra l’altro Apple – che incassa il 30% della vendita delle app gratuite o degli acquisti in-app, percentuale ridotta al 15% per i piccoli sviluppatori – ha da poco alzato l’asticella della presenza delle app, chiedendo aggiornamenti più frequenti per la permanenza online.
La seconda, realizzata invece dal Progressive Policy Institute, focalizza di più sui posti di lavoro. “Insieme, queste ricerche dimostrano che, poiché negli ultimi due anni sempre più aziende hanno utilizzato le app per raggiungere i propri clienti in modi innovativi, questi cambiamenti digitali e ibridi sono sopravvissuti anche se le restrizioni relative al Covid sono state revocate in molte parti del mondo” spiega Apple in un incontro riservato con la stampa. “Questi sviluppatori e le loro app hanno aiutato le persone a trovare modi nuovi e spesso duraturi per collaborare con i colleghi, trovare intrattenimento, affinare la propria creatività e connettersi con amici e familiari”.
Il programma che sostiene oltre 50 sviluppatori italiani
Tornando all’Italia, Apple ha sostenuto oltre 50 sviluppatori italiani attraverso il programma specifico, App Store Foundations Program, lanciato per la prima volta nel 2018 e oggi operativo in 29 paesi europei. Sono percorsi attraverso i quali le piccole realtà, spesso composte da una o due persone, imparano a migliorare il proprio business e ad espandere portata e utenza delle proprie applicazioni, approfondendo al contempo come sfruttare al massimo gli strumenti messi a disposizione dalla Mela, dalla realizzazione delle app alla valorizzazione della loro presenza sullo Store.
“L’Italia ospita alcuni degli sviluppatori più interessanti del mondo e siamo entusiasti che il settore abbia continuato a prosperare, supportando un numero record di posti di lavoro – dice Daniel Matray, direttore dell’App Store per l’Europa continentale di Apple – le app sviluppate da sviluppatori italiani di talento e innovativi vengono utilizzate da milioni di persone per aiutarle a vivere, lavorare e giocare. Apple è orgogliosa di svolgere un ruolo nel loro successo e non vediamo l’ora di supportarli mentre raggiungono nuove vette”. Sono tanti gli esempi di successo, come la piattaforma Buddyfit, divenuta una delle più popolari per allenarsi in casa, o il caso IdeaSolutions che ha sviluppato app di successo come il file manager Amerigo o la “finta” calcolatrice (in realtà un altro file manager blindato) Kyms.
Da dove vengono gli sviluppatori dell’App Store di Apple
Venendo ai numeri, di tutti gli sviluppatori che si sono uniti nel 2021 all’App Store il 24% è basato in Europa, il 23% in Cina, il 14% negli Stati Uniti, il 4.3% dal Giappone e il 34% da altri mercati come Corea, India e Brasile. Continua a crescere la quota di piccoli sviluppatori, che d’altronde è già largamente maggioritaria (90%): un aspetto interessante è che oltre il 40% dei download delle app da loro proposte avviene fuori dal loro mercato d’origine. L’App Store è una vetrina e un trampolino senza paragoni che consente una velocità di successo notevole: degli sviluppatori che nel 2021 hanno guadagnato oltre un milione di dollari il 45% appena cinque anni fa non proponeva alcuna app o si muoveva sotto i 10mila dollari di fatturato.