La società al momento non ha confermato quanto ripreso dalla stampa prima tedesca e poi internazionale. Secondo quanto si legge su Reuters Bosch starebbe per effettuare licenziamenti di massa, a cinque cifre: l’ordine di grandezza ipotizzato supera i 10mila dipendenti. In queste ore è attesa comunque una conferenza stampa per chiarire quel che succederà. Si sta parlando del più importante fornitore a livello globale di componenti per le automobili.
Perché Bosch licenzia?
Se venissero confermati non sarebbero i primi licenziamenti. Bosch a fine 2024 ha licenziato 5mila persone e come ricorda il Sole 24 Ore lo scorso anno la società ha interrotto i rapporti con 9mila dipendenti. Lo scorso anno dava lavoro a 418mila persone in tutto il mondo. D’altra parte è stato lo stesso amministratore delegato di Bosch a parlare di una «lotta per ogni centesimo» con i competitor, il che rende l’idea di quanto complessa sia la situazione, specie per l’automotive europeo.

Quanto vale l’automotive in Europa?
I dazi americani al 15% senz’altro pesano su vari settori, compreso quello delle quattro ruote. Secondo le stime a soffrire è anche il segmento della componentistica: nei primi sei mesi del 2025 il comparto della componentistica auto in Europa ha perso 22mila posti di lavoro. Nel 2024 il dato era stato peggiore (oltre 32mila). Sono i dati del Clepa Data Digest a riferirlo, dove si legge che tra 2020 e 2024 le società fallite, in bancarotta, hanno contributo alla perdita di posti di lavoro nel 22% dei casi.
Secondo l’Associazione europea di costruttori di automobili l’industria dell’automobile nel Vecchio continente dà lavoro a 13,2 milioni persone (ovvero il 10,3% dei posti complessivi), contribuendo al 7,5% del PIL dell’UE. La crisi del comparto, va da sè, influenza la competitività economica dell’Europa.