Il team, tutto italiano, in maggioranza under30, è composto, soprattutto, da giovani con esperienze professionali all’estero
Non è fantascienza né immaginazione, esiste davvero: Buildo è la startup che, conciliando incontri lavorativi e vacanze, finanzia spostamenti, vitto e alloggio ai suoi dipendenti, i quali decidono periodo e destinazione dove trascorrere qualche giorno di relax. «Quello che offriamo ai nostri lavoratori si chiama “offsite”, e consiste in una serie di incontri di lavoro spezzati da escursioni, gite, e varie attività, a spese dell’azienda – spiega Luca Cioria, uno dei fondatori della startup – La prossima tappa sarà il Portogallo, dove seguiremo una serie di attività di teambuilding e workshop, ma ce la spasseremo anche in giro per le città, faremo qualche escursione, e ci divertiremo un po’». Due volte all’anno (in genere nei mesi di ottobre e febbraio) i dipendenti di Buildo, azienda che si occupa di progettazione software, possono approfittare della grande opportunità a loro riservata.
Un team italiano di ritorno dagli USA
“La startup, strutturata nel 2015 e fondata due anni prima, insieme ai compagni di Università, Daniele Gallingani; Andrea Lattuada; Claudio Caletti; Giovanni Gonzaga e Gabriele Petronella; è improntata sullo stile americano – spiega Luca Cioria – crediamo molto nel teambuilding e nel condividere non solo uno spazio lavorativo, ma incontri, viaggi, esperienze, verso un forte spirito di squadra. L’azienda fissa un budget annuale per la partecipazione a seminari, trasferte, incontri di formazione, ma lascia liberi i dipendenti di poterlo sfruttare come meglio credono”. I sei fondatori hanno studiato Scienze Informatiche all’Università dell’Illinois a Chicago, dove si sono conosciuti. Anche per questo il loro approccio al lavoro è pensato in stile U.S.A, anche se tutti, da subito, sono stati decisi sul voler fondare la propria azienda in Italia, a Milano. “A volte si pensa all’America come una terra perfetta, dove vigono democrazia e rispetto. Nella realtà, questo è un mito da sfatare – racconta Luca – negli Stati Uniti puoi godere dei servizi pubblici solo te le puoi permettere, perché quelli offerti dallo Stato sono davvero pochi. Non c’è molto rispetto né per la persona né per il lavoratore. Sei considerato, spesso, uno tra tanti, un numero. In Italia tutto questo non accade. Soprattutto per questi aspetti, non abbiamo mai avuto dubbi sul fatto di voler tornare a casa”. Qualità, equità e comunità sono le tre parole chiave di questa azienda, che ha chiuso il 2017 con un fatturato di un milione e 200mila euro .
L’azienda
Buildo si occupa di service design, user experience e supporto alla produzione in tema di software, soprattutto nel settore farmaceutico. Opera sia sul mercato italiano che estero, con grandi multinazionali, come Abbott e Prysmian. “Lavoriamo con le aziende su interi progetti. Analizziamo i bisogni degli utenti, ci occupiamo della manutenzione e dello sviluppo software. Per l’estero, abbiamo contatti negli USA, nel Regno Unito, in Svizzera e, recentemente, abbiamo suscitato interesse anche in Finlandia“, spiega Luca. I dipendenti, attualmente 16, sono quasi tutti under30 (tranne due figure senior). Tutti italiani, di diverse zone del paese, da nord a sud, molti di questi tornano da esperienze lavorative o di studio all’estero.