Figura essenziale in praticamente ogni settore, può arrivare fino a 30mila euro annui di reddito: ecco compiti e competenze
La pandemia ha prodotto un nuovo mestiere: quello del Covid manager. Con le riaperture in corso ce ne sarà sempre più bisogno in diversi settori. Dai matrimoni ai locali molto grandi, dagli eventi con un numero elevato di persone ai parchi divertimento fino a centri commerciali, stazioni e aeroporti, aziende o strutture ricettive, hotel e simili. Si tratta della persona che deve garantire il rispetto delle norme per il contenimento dell’epidemia da parte di ospiti, partecipanti, invitati o viaggiatori. E non solo.
“Come ogni anno in questo periodo – spiega Emanuele Franza, direttore di JHunters, brand di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato – molti di noi iniziano a fare alcune valutazioni sulle prossime vacanze estive. Soprattutto in un momento particolare come quello attuale, il mondo del turismo è chiamato a cambiare prospettiva per offrire nuovi servizi in linea con le esigenze di un periodo estremamente complesso per tutti. Ed è proprio in questo contesto che nascono nuove figure professionali, in grado di rispondere alle nuove esigenze dei clienti e di garantire servizi di qualità, nel pieno rispetto delle regole”.
Chi è e cosa fa il Covid manager
Quindi chi è esattamente il Covid manager e quale retroterra formativo e professionale deve avere? Il referente per le misure anti-contagio di clienti, dipendenti e collaboratori ha il compito di controllare che tutti rispettino il distanziamento ed è il responsabile dell’igienizzazione degli spazi, della segnaletica e del rifornimento di presidi di protezione individuale e di soluzioni igienizzanti. In particolare per il settore turistico aiuta anche i viaggiatori a pianificare il soggiorno in piena sicurezza. E costituisce un punto di riferimento non solo aziendale ma soprattutto sociale.
Si tratta di una figura nuovissima e con competenze specifiche, che trova collocazione sia nel settore alberghiero che all’interno di aziende e altre realtà che hanno la necessità di avere un professionista che garantisca il rispetto delle misure anti-contagio, che sappia organizzare i flussi di accesso alle varie strutture e che faccia in modo che siano garantiti elevati standard di pulizia e sanificazione per la tutela della salute di ospiti o dipendenti.
“Potremmo considerare il Covid Manager come una evoluzione dell’Office manager, il professionista che, in azienda o hotel, è responsabile di tutto ciò che è legato alla gestione delle persone, delle risorse e delle attività affinché tutto funzioni in modo corretto e senza rischi – aggiunge Franza – il Covid manager, in particolare, deve sapere come prevenire un eventuale contagio e far sì che tutti rispettino le regole ed osservino il distanziamento sociale. È indispensabile, dunque, che sia costantemente aggiornato sulle norme, sia in grado di operare anche in situazioni stressanti e sappia comunicare efficacemente con colleghi e ospiti esterni. Un professionista con queste caratteristiche ha indicativamente una retribuzione annua lorda che si aggira intorno ai 30mila euro”.
Covid manager, raccordo col Sistema sanitario regionale
La figura, che per le aziende è prevista dal protocollo nazionale dedicato alle imprese di un anno fa, può a sua volta articolarsi in modo diverso. E non bisogna dimenticare che oltre a coordinare l’attuazione delle misure anticontagio aziendali dev’essere anche punto di punto di riferimento con il Sistema sanitario regionale per agevolare le attività di contact tracing in caso di contagi e magari la campagna di vaccinazione nelle realtà più grandi che avvieranno l’immunizzazione dei dipendenti.