Durissimo Bonomi: “È dal 5 aprile che chiedo qual è il metodo per arrivare alla riapertura e a oggi non ho ancora avuto una risposta”
Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria, torna a criticare pesantemente l’azione dell’esecutivo in vista della parziale e prossima riapertura delle attività produttive. E lo fa nel giorno in cui il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha indetto una lunga serie di riunioni virtuali per dare corpo al decreto sulla Fase 2. Che tra i due ci fosse maretta, almeno per il modo in cui il Governo sta gestendo l’emergenza sanitaria, il numero 1 di Confindustria lo aveva fatto intendere fin dal giorno della sua designazione, parlando di “smarrimento della politica“. Oggi è andato oltre: “Non ho ancora avuto risposta su quale sarà il metodo per ripartire”.
Cosa ha detto il neo presidente di Confindustria
“È dal 5 aprile che io chiedo qual è il metodo per arrivare alla riapertura e non tanto la data della riapertura e a oggi non ho ancora avuto una risposta. Stiamo arrivando alla fatidica soglia del 4 maggio senza sapere ancora quale sarà il metodo”. Non ha usato mezzi termini il presidente designato di Confindustria Carlo Bonomi, ospite della trasmissione televisiva di Rai 3 Mezz’ora in più condotta da Lucia Annunziata.
Carlo Bonomi
Bonomi ha inoltre escluso di mettere gli affari davanti alla salute pubblica: “Questo voler contrapporre salute e lavoro non è mai stato nelle nostre corde”, aggiungendo semmai di percepire su questi temi un “sentimento fortemente anti-industriale”.
Il presidente designato di Confindustria, Carlo Bonomi a Mezz’Ora in più
Tuttavia, per il presidente designato di Confindustria adesso è il tempo di accelerare sulle ripartenze: “Ci aspettiamo che domani mattina almeno le imprese che hanno la capacità di rispondere agli accordi di sicurezza”, siglati con governo e sindacati “e sono nelle grandi catene del valore aggiunto dell’export possano riaprire perché stanno perdendo quote di mercato e molte imprese saranno fuori” se non ripartono.
Confindustria: per Fase 3 puntare su Industria 4.0
“Nessuno – ha aggiunto Bonomi – sta progettando la fase 3 degli investimenti” aggiungendo che su questo tema il progetto di Confindustria arriverà a settembre. Per la Fase 3 servono il rilancio di Industria 4.0, massimo investimento sulle tecnologie e sbloccare opere pubbliche ferme per 35 miliardi”.
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Quindi, ha commentato così il decreto liquidità approntato dall’esecutivo: “Noi abbiamo sempre dichiarato di non essere d’accordo con il metodo di indebitare le imprese. Ma si è scelto questa strada, io vorrei una liquidità intelligente, il vero nemico oltre al virus è il tempo, abbiamo necessità che i soldi arrivino velocemente al sistema economico, quindi a imprese e lavoratori. La realtà è che se devo presentare 19 documenti per avere il prestito, qualcosa non funziona”.