La proposta: una misura da aprile a dicembre, secondo l’Isee. 160 euro per redditi inferiori a 7mila euro, 120 per redditi tra i 7 e i 40mila euro, 80 euro per redditi superiori
Un assegno per le famiglie che hanno figli. Sarà la proposta che la titolare del dicastero alle Pari Opportunità Elena Bonetti intende portare al Consiglio dei ministri sul decreto aprile che, come già anticipavamo ieri, sta già veleggiando verso i 70 miliardi di spesa.
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La proposta di Bonetti per le famiglie italiane
“Alle famiglie, mai come in questo momento, serve progettualità e visione. Un figlio non è “una tantum” ed è il motivo per il quale la proposta che ho presentato prevede un assegno per ogni figlio”, è quanto scrive la ministra Bonetti sui propri social, spiegando anche i contorni della misura che dovrebbe coprire i ragazzi “almeno fino ai 14 anni”, essere estesa “da aprile a dicembre” e variare “secondo il reddito Isee: 160 euro per redditi inferiori a 7mila euro, 120 per redditi tra i 7 e i 40mila euro, 80 euro per redditi superiori”.
Alle famiglie, mai come in questo momento, serve progettualità e visione. Un figlio non è “una tantum” ed è il motivo…
Pubblicato da Elena Bonetti su Domenica 19 aprile 2020
“Allo stesso modo – continua Bonetti – sono al lavoro per strutturare un’offerta di sostegno all’educazione e alla custodia dei figli: congedi parentali estesi, voucher baby sitter ma anche creazione di una rete che coinvolga terzo settore, volontariato, comuni per aiutare concretamente le famiglie e offrire occasioni di attività ludiche, ricreative, motorie, appena il lockdown sarà terminato”.
La ministra alle Pari Opportunità e alla Famiglia, Elena Bonetti
Il decreto aprile slitta ancora
Intanto, sembra destinato a slittare ancora il decreto aprile, che originariamente era stato persino annunciato a prima di Pasqua. Ora, da quanto ha appreso l’ANSA, sarà posticipata di due giorni la lettera del Governo al Parlamento per chiedere un nuovo scostamento di bilancio, con l’autorizzazione a coprire in deficit le misure del decreto emergenziale. Il rinvio, si apprende dall’Agenzia, sarebbe dettato da “ragioni tecniche”: la richiesta di scostamento dovrebbe essere approvata insieme al Documento di economia e finanza rivisto alla luce del mutato assetto macroeconomico post pandemico. Al Parlamento sarà dunque chiesto di votare entrambi gli atti dell’esecutivo di Giuseppe Conte. Ma il ritardo per alcuni sarebbe frutto delle tensioni interne alla maggioranza.