Nel decreto Cura Italia la misura una tantum riguarda anche i liberi professionisti non iscritti all’INPS
Uno delle pagine più incerte del decreto Cura Italia, ovvero quella riguardante il bonus 600 euro alle partite IVA, sembra destinata a concludersi con un lieto fine anche per i liberi professionisti e free lance non iscritti all’INPS e alla gestione separata, ma alle casse previdenziali private. Mentre l’Istituto guidato da Pasquale Tridico ha fatto sapere che non ci sarà nessun clic day per inoltrare la domanda, tra le casse per le professioni protette che si stanno muovendo per informare i propri iscritti ci sono anche l’INPGI (per i giornalisti) e la Cassa Forense (per gli avvocati).
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Bonus 600 euro alle partite IVA: i giornalisti
L’INPGI (Istituto Nazionale Previdenza Giornalisti Italiani) ha informato i propri iscritti sul come accedere alla misura del governo. Dal primo aprile “anche i giornalisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPGI – si legge sul sito – possono accedere all’incentivo economico in oggetto. Per fruire del Bonus i colleghi interessati potranno presentare domanda all’INPG”. Alla stessa pagina è scaricabile il modulo da compilare e inviare poi scannerizzato insieme alla “autocertificazione del possesso dei requisiti reddituali e dagli altri elementi prescritti dalla norma”.
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© Fonte: sito del Governo
Un altro aspetto importante riguarda il finanziamento complessivo – 200 milioni di euro – che comporterà una erogazione del bonus 600 euro alle partite IVA ogni settimana a partire dall’8 aprile. “Una volta esaurita la disponibilità economica fissata dal Decreto – aggiunge però l’INPGI – le relative domande pervenute potranno essere ricevute solo con riserva di accoglimento qualora il fondo venisse in futuro rifinanziato”.
Avvocati, come ottenere i 600 euro
Anche la Cassa Forense ha informato i propri iscritti che presto ci sarà accesso al bonus 600 a partite IVA. “Cassa Forense – si legge sul sito ufficiale – è in attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del testo del decreto col quale il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministro dell’Economia e della Finanza dovrebbe estendere il contributo di euro 600 per il mese di marzo anche in favore dei rispettivi iscritti”.