Il Ceo: “Il 2019 è stato un anno al di sopra delle aspettative che ha portato l’Azienda a raggiungere quasi 2 miliardi di euro di fatturato”
Un 2019 di trasformazioni e di riconoscimenti, per Chiesi Farmaceutici, che in un colpo solo incassa gratificazioni economiche e il “bollino” di B-Corp (si tratta della prima realtà in campo farmaceutico ad averla ottenuta). “Il 2019 è stato un anno al di sopra delle aspettative che ha portato l’Azienda a raggiungere quasi 2 miliardi di euro di fatturato – ha dichiarato Ugo Di Francesco, CEO del Gruppo Chiesi -. Una performance che si è concretizzata e che rappresenta un importante traguardo nel percorso di crescita del Gruppo. Percorso che, sempre nel 2019, ha visto un notevole salto in avanti con la nascita della Filiale Australia e Nuova Zelanda e la costituzione della Business Unit Global Rare Diseases con sede tra Parma e Boston (Massachusetts, Stati Uniti). Questi sono solo alcuni dei traguardi raggiunti e molte le sfide ancora aperte per l’anno in corso che, anche se ci ha portato ad affrontare un’emergenza sanitaria di portata globale, ci ha anche mostrato una incredibile capacità di reazione e resilienza da parte di tutte le 6mila persone che compongono la nostra Azienda e che colgo nuovamente l’occasione per ringraziare profondamente”.
Chiesi in numeri
Venendo quindi al bilancio, il 2019 ha visto per Chiesi ricavi complessivi pari a 1.992,81 milioni di euro, di cui 1.376,4 milioni di euro in Europa, 340,3 milioni nei Paesi emergenti e 273,1 milioni negli Stati Uniti. I ricavi del Gruppo nel 2019 sono aumentati del 12,7% rispetto al 2018. L’EBIT (Risultato ante oneri finanziari) è cresciuto da 362,7 milioni di euro nel 2018 a 424,7 milioni nel 2019 (21,3% nel 2019 rispetto al 20,5% nel 2018). Tra le aree terapeutiche, il portafoglio respiratorio rimane il più rilevante, con ricavi pari a 1.213,5 milioni di euro nel 2019. Chiesi ha raggiunto nel 2019 circa 6mila dipendenti a livello globale di cui oltre il 50% donne e il 65% ha un’età compresa tra i 30 e i 50 anni. L’Azienda rispetto al 2018 ha ridotto dell’11% le emissioni di CO2 di scopo 1&2 (Scope 1 – emissioni dirette, Scope 2 market-based – emissioni indirette dovute principalmente all’acquisto di energia elettrica) e ha aumentato di 4,5 volte l’utilizzo di energie rinnovabili presso le proprie sedi. Un trend positivo che ben si sposa con l’obiettivo del Gruppo di diventare Carbon Neutral entro il 2035.
“Mai come in questo periodo storico è stato chiaro quanto la resilienza e la sostenibilità dei modelli di business siano essenziali per il nostro futuro. Per questo è fondamentale che le aziende si impegnino concretamente a dimostrare e gestire i propri impatti per un reale sviluppo sostenibile. La crisi sociale e ambientale che l’umanità sta affrontando richiede uno sforzo collettivo senza precedenti – ha affermato Maria Paola Chiesi, Shared Value & Sustainability Head del Gruppo -. Per le aziende, che sono un motore fondamentale per l’evoluzione dei sistemi economici, non è sufficiente dichiarare l’intenzione di spostarsi verso gli SDGs, è necessario integrarli totalmente nella strategia aziendale, al fine di agire come forza rigenerativa sia per la società che per la biosfera. Quando ciò accade, il reporting cessa di essere un esercizio formale e diventa uno strumento evolutivo”.