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Gli utenti che lavorano per produrre, pubblicare e diffondere un testo, soprattutto se tecnico, sono molti: come gestire il flusso di lavoro?
Le aziende che vogliono comunicare nel 2018 si trovano di fronte a un ventaglio di opportunità mai visto: oltre ai canali tradizionali (cartellonistica, televisione, radio, carta stampata) ci sono tutte le chance offerte dai nuovi media: campagne di digital advertising, visibilità sui motori di ricerca tramite strategie SEM e SEO, ma soprattutto la possibilità di costruire relazioni con le persone grazie al Content Marketing. Quest’ultimo filone è nato per rispondere in maniera creativa alla frustrazione crescente degli utenti, circondati da una mole di annunci spesso irrilevanti e sempre più a disagio nel mare magnum del sovraccarico di informazioni.
Spesso, infatti, le tecniche di ingaggio tradizionali sono considerate invadenti e peggiorano la percezione del marchio che, anziché uscire migliorata dalla campagna, ne esce peggio, associata com’è a messaggi pubblicitari che interrompono l’attenzione. Un risultato da incubo che, tra l’altro, è stato pagato. Il Content Marketing cerca di ovviare a questo problema garantendo al cliente un’esperienza migliore: è lui stesso a cercare il contenuto prodotto dal brand ritenendolo interessante: e a lasciarsi, quindi, “ingaggiare”. Ma scrivere contenuti di questo genere, rilevanti per un pubblico che a volte è composto da specialisti, richiede risorse non indifferenti in termini di competenza, creatività e controllo.
Possono, infatti, essere diversi i passaggi necessari a produrre un testo pronto per la pubblicazione: tecnici che scrivono le bozze, content writer che le rivedono, dirigenti che le approvano e pubblico che ne fruisce. Essendo la gestione dell’intero ciclo di vita dei contenuti un processo complesso, con il rischio che si verifichi il caos tra le varie versioni e gli attori chiamati a intervenire nelle diverse fasi, un’azienda con molti canali necessita di una soluzione che:
- consenta di operare sempre su un contenuto univoco in tutte le fasi, senza avere duplicazioni fuori controllo;
- disponga di un sistema estremamente efficiente di gestione degli accessi e dei permessi di modifica sul contenuto in ogni step del workflow.
Questi aspetti al momento trovano attuazione solo con un DAM (Digital Asset Management), una piattaforma già predisposta e ottimizzata nel gestire le varie fasi del ciclo di vita del contenuto. Grazie a un sistema di Identity Management come quello di THRON, il DAM Intelligente, è possibile mantenere il pieno controllo sui propri file perché si gestisce in maniera puntuale l’accesso ai contenuti da parte di singoli o gruppi di utenti, a cui vengono assegnati permessi specifici in ogni step del processo di creazione, approvazione e pubblicazione dei contenuti.
Valentino, che aveva la necessità di verificare periodicamente l’identità e l’autorizzazione all’uso dei contenuti da parte di molteplici stakeholder (Store Manager, Press, Rivenditori), ora grazie a THRON controlla completamente la gestione dei diritti d’autore.