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È arrivata in Italia, dal Ruanda, con i suoi figli nel 1996 e ha vissuto 4 anni in un centro di accoglienza. Marie Terese Mukamitsindo è la migliore imprenditrice immigrata dell’anno, grazie al successo della sua cooperativa Karibu, che offre ai richiedenti asilo accoglienza e opportunità di lavoro
Prima la guerra civile, dal 1990 al 1993, poi il tragico e cruento genocidio nel 1994. Sono anni molto difficili per il Ruanda e Marie Terese Mukamitsindo, nel 1996, decide di partire per l’Italia. Porta con sé i suoi 3 figli e il quarto la raggiungerà l’anno dopo, nel centro di accoglienza “improvvisato”, alle porte di Fregene, in cui ha trovato asilo. Per diverso tempo dovrà essere “invisibile” perché non ottiene il permesso di soggiorno, che arriva 2 anni dopo, nel 1998. Marie Terese, tra la solidarietà e vicinanza di molti cittadini che imparano a conoscerla, si fa strada. Inizia a lavorare come badante, studia e riesce a iscriversi all’albo degli assistenti sociali e, nel 2001, realizza il suo primo progetto di accoglienza e protezione umanitaria, rivolto a donne sole con bambini.
La cooperativa Karibu
Nel 2004, grazie al supporto dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) e alla Comunità europea, fonda Karibu, una cooperativa internazionale, con sede a Latina, che offre asilo e opportunità di formazione per i migranti, dando loro la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro. Nel 2005 Marie Terese ha ottenuto la cittadinanza italiana. I sacrifici e la sua ostinazione e determinazione sono stati recentemente riconosciuti con l’assegnazione del premio “Imprenditore immigrato dell’anno”, parte del MoneyGram Awards, istituito, 10 anni fa, da MoneyGram, società multinazionale specializzata nei servizi di money transfer. Le è stato consegnato dall’ex presidente della Camera Laura Boldrin.
Dà lavoro a 160 persone (quasi tutti italiane)
Karibu, nel 2017, ha registrato un giro d’affari di oltre 12 milioni di euro e dà lavoro a un team formato da 159 persone, tra assistenti sociali, psicologi, mediatori culturali, quasi tutti italiani (147). Oggi ospita più di 800 migranti, impegnati in laboratori di lingua, corsi di cucina e di cucito, perché, come afferma Marie Terese, “l’assistenzialismo senza educazione è inutile”. Il MoneyGram Awards è nato per rendere visibile il contributo che gli imprenditori stranieri portano all’economia italiana: un reddito annuale complessivo di 37 miliardi di euro, di cui circa 5 miliardi inviati ai paesi d’origine e il resto rimane nel nostro paese, sotto forma di consumi e investimenti.