Il direttore generale di Junior Achievement, spiega l’importanza dello studio dell’imprenditorialità a scuola e di come le aziende devono ricoprire un ruolo primario nell’introduzione degli studenti italiani al mercato del lavoro
La scuola ci insegna a intraprendere i primi passi verso la società, un percorso che tutti abbiamo intrapreso e che ci ha reso le persone di oggi. E’ proprio dal sistema didattico che ci aspettiamo innovazione e creatività per migliorare il futuro ed affrontare con più forza e coraggio le sfide dei nostri giorni. Tra le maggiori attività che scuola deve proporre ai suoi studenti vi è anche l’educazione imprenditoriale, fondamentale per crescere gli imprenditori di domani che investiranno nel benessere del nostro Paese. Miriam Cresta, direttore generale di Junior Achivement, spiega in un’intervista per AXA Italia, come introdurre la cultura imprenditoriale a scuola e come valorizzare le competenze degli studenti durante il loro percorso di studi.
COME SI INSEGNA AGLI STUDENTI A FARE IMPRESA? E’ necessario introdurre all’interno delle aule degli strumenti di apprendimento che aiutino l’insegnante a presentare i contenuti didattici in modo innovativo. Oltre a questo bisogna innescare anche il contributo delle aziende, quindi di tutti quegli attori esterni alla scuola che possano portare il loro punto di vista diverso all’interno delle mura scolastiche. La formula giusta è della formazione a studenti ed insegnanti su tematiche imprenditoriali è la collaborazione delle aziende con l’aggiunta di strumenti tecnologici a supporto della didattica. Il ”Dream Coach” è colui che accompagna i ragazzi nel percorso di crescita imprenditoriale aiutandoli a trasformare un’idea in azione.
CHE RELAZIONE C’È TRA LA CULTURA DEL SAPERE E IL SAPER FARE? Dovrebbero andare di pari passo. La scuola dovrebbe garantire un legame molto forte tra queste due dimensioni, come succede nelle università, dove è nata la ricerca applicata. L’educazione imprenditoriale ha questo compito: cioè quello di mettere insieme l’idea e l’azione, quindi il contenuto con l’applicazione, al fine di arrivare al risultato sperato. Introdurre questo tipo di visione a scuola significa offrire agli studenti un metodo di studio che abbiamo davvero un’applicazione reale. Si tratta di approccio olistico che ognuno di noi dovrebbe avere nella propria “cassetta degli attrezzi”.
QUALI SONO I VANTAGGI DELLO STUDIO D’IMPRESA A SCUOLA? Il primo è legato all’orientamento, gli studenti infatti hanno maggior chiarezza sui propri interessi scolastici e lavorativi. In secondo luogo un vantaggio importante è legato all’occupazione. E’ infatti dimostrato che quando l’educazione imprenditoriale entra nell’offerta formativa, aumenta anche il numero dei ragazzi che trovano lavoro una volta terminati gli studi. Nel Nord Europa si crede molto nello sviluppo dell’educazione imprenditoriale, in particolare in Danimarca e in Norvegia. In questi paesi si registra il 10% in più nella creazione di posti di startup da parte di studenti e quindi di nuovi posti di lavoro.
SCUOLA E IMPRESA: COME POSSONO LAVORARE (BENE) INSIEME? Il settore privato dovrebbe investire con molto più coraggio nella scuola italiana, soprattutto a fronte di una difficoltà da parte del settore pubblico. Oltre al supporto economico le aziende dovrebbero concentrarsi di più nel loro volontariato aziendale a favore degli organi formativi. Le imprese, infatti, dovrebbe mettere a disposizione il proprio know how e le risorse umane a disposizione degli studenti. Da due anni abbiamo stretto una partnership con AXA in Europa e in Italia, e stiamo lavorando insieme su diversi progetti di alfabetizzazione finanziaria molto inerente al core business dell’azienda, per estendersi poi ad iniziative di forte impatto sociale a favore dell’educazione imprenditoriale nelle scuole. Il valore aggiunto della nostra collaborazione lo rivediamo soprattutto per il numero di volontari aziendali che in questi anni sono stati coinvolti e sono entrati nelle scuole per diffondere agli studenti le loro conoscenze ed esperienze.
Junior Achievement vuole estendere la sua offerta di educazione imprenditoriale non solo nelle scuole superiori ma anche in quelle secondarie di primo grado, aumentando la presenza nel Sud d’Italia, soprattutto attraverso il volontariato aziendale. Il sogno sarebbe quello di avere un referente d’impresa in ogni classe d’italia perché diventare imprenditori già dai banchi di scuola è possibile. E’ infatti questa la mission di Junior Achievement e le storie di successo non mancano. Nicolò Giuliacci, ad esempio, ha avuto l’opportunità di essere seguito nel suo percorso di crescita e di svolgere un’esperienza formativa in AXA. Questo gli ha permesso di aprire le sue prospettive, immergersi nel mondo dell’imprenditoria e bruciare i tempi. Così commenta la sua esperienza e dà la sua opinione sull’importanza dell’innovazione nelle scuole: “Per portare l’innovazione a scuola bisogna rompere con i metodi tradizionali di apprendimento. Questo nuovo approccio didattico stimola gli studenti nello studio e aumenta il livello di attenzione in classe. Il motto di Junior Achivement, cioè “learning by doing”, sintetizza questo concetto: si deve testare sul campo ciò che si studia sui libri.”