ST, entrando a far parte di Torino City Lab, metterà le proprie tecnologie a disposizione degli ambiti di ricerca su cui Tcl lavora come cyber security, smart city e smart road
La multinazionale ha scelto Torino per sviluppare St-Up accelerator, un programma nato in Israele per accelerare startup hardware nei principali ambiti in cui opera l’azienda come mobilità smart, Industria 4.0 e dell’IoT.
Torino City Lab grazie alla collaborazione con ST potrà contare sul supporto di un big internazionale nell’ambito di tecnologie hardware e software che consentono a tutte le startup e le aziende presenti dentro Torino City Lab di usufruire di queste tecnologie in ambito della sensoristica, della connettività, del calcolo computazionale, dell’intelligenza artificiale e dell’ottimizzazione dell’efficienze energetiche. StMicroelectronics metterà le proprie tecnologie a disposizione di Torino City Lab, per gli ambiti di ricerca come cyber security, smart city e smart road. ST opera attraverso un “proof of concept” center e ST-Up, programma per accelerare lo sviluppo di startup sull’hardware.
Il Programma St-Up accelerator
StMicroelectronics, uno dei più grandi produttori al mondo di semiconduttori, ha stretto una partnership con Torino City Lab, la piattaforma di regia dell’innovazione del Comune. Il colosso tech con sede in Svizzera – 9,56 miliardi di dollari di ricavi nel 2019 – ha scelto Torino come luogo dove stabilire il suo nuovo hub italiano dove sviluppare St-Up accelerator, un programma nato in Israele per accelerare startup hardware nei principali ambiti in cui opera l’azienda quali mobilità smart, Industria 4.0 e dell’IoT. Torino City Lab (Tcl) grazie alla collaborazione con ST potrà dunque contare sul supporto di un colosso internazionale nell’ambito di tecnologie hardware e software che consentono a tutte le startup e le aziende presenti dentro Torino City Lab di usufruire di queste tecnologie in ambito della sensoristica, della connettività, del calcolo computazionale, dell’intelligenza artificiale e dell’ottimizzazione dell’efficienze energetiche.
Lo sviluppo di startup di tipo hardware
ST opera attraverso due canali. Da una parte ci sono i cosiddetti “proof of concept” center. In sostanza chi ha un’idea, senza per forza essere esperto di elettronica, con questa modalità può sperimentarla per poi accedere ad un ecosistema, quello di ST, in grado di traghettare verso l’industrializzazione.
Dall’altra c’è ST-Up, programma nato per accelerare lo sviluppo di startup di tipo hardware. “L’acceleratore fornirà accesso prioritario alle startup selezionate perché compatibili con la nostra “vision” in modo da identificare future aziende di successo concentrate sull’hardware e alimentare così collaborazioni a lungo termine” ha dichiarato al quotidiano La Stampa Alessandro Messi, vice president Sales and Marketing di ST per le aree Emea e Sein.
La location dove ospitare l’acceleratore e il PoC Center sono in fase di individuazione, l’idea è realizzare più hub diffusi, che dovrebbero trovare allocazione nel nucleo centrale ai Poveri Vecchi di corso Unione Sovietica.
La grande fabbrica ad Agrate Brianza
Ricordiamo inoltre che la ST appena un anoìno fa ha stanziato fino a due miliardi di dollari per realizzare la grande fabbrica ad Agrate Brianza in grado di processare wafer da 12 pollici dagli 8 attuali, e 250 milioni a Catania per implementare le tecnologie innovative basate sul carburo di silicio. Si tratta degli investimenti di STMicroelectronics per costruire chip sempre più evoluti, ideati e fabbricati in Italia per applicazioni rivoluzionarie nell’industria automobilistica (auto a guida autonoma e veicoli elettrici) e nell’Internet of Things. Questi investimenti rappresentano anche i driver di sviluppo per i prossimi anni della multinazionale italo-francese fondata da Pasquale Pistorio, uno dei maggiori punti di forza della nostra industria e una grande impresa, l’unica rimasta nel mondo dell’elettronica, che compete da pari a pari con i colossi americani e asiatici.