Non era mai capitato prima nella storia di una delle aziende sudcoreane più importanti. All’interno di Samsung Electronics il sindacato dei lavoratori, fondato nel 2019, ha indetto un giorno intero di sciopero per il 7 giugno. La richiesta all’azienda da parte dell’organizzazione che rappresenta 28mila dipendenti (il 20% dell’organico del colosso sudcoreano) è di aumentare i salari del 6,5%.
Cosa chiedono i dipendenti di Samsung con lo sciopero?
Il sindacato dei dipendenti ha deciso per l’astensione parlando di «negligenza dell’azienda nei confronti dei lavoratori». Oltre all’incremento degli stipendi, viene richiesto il riconoscimento di un bonus che sia collegato agli utili, in un periodo peraltro di grande crescita per il settore dei chip, ambito in cui la Big Tech è impegnata. Nel 2023 la società ha annunciato il piano per costruire, investendo 230 miliardi di dollari, quella che in molti hanno definito la più grande fabbrica di semiconduttori al mondo.
Si tratta della prima manifestazione di protesta organizzata e, stando al programma, le cose dovrebbero andare così: chi incrocerà le braccia lo farà chiedendo un giorno di ferie per il 7 giugno. Fondata nel 1969, Samsung è stata travolta negli scorsi anni da accuse di corruzione che hanno coinvolto il vicepresidente Lee Jae-yong (poi assolto). Alla luce di quel fatto, e forti della presenza del governo di centro sinistra guidato da Moon Jae-in, i lavoratori hanno deciso di formare il primo sindacato.