Unioncamere parla di 3 milioni di green jobs solo in Italia, mentre il rapporto annuale 2018 di IRENA conta 10,3 milioni di occupati in tutto il mondo, di cui 82 mila in Italia. Chi ha ragione?
Stando ai dati presentati all’interno del New Energy Outlook 2018 realizzato da Bloomberg e pubblicato qualche settimana fa, entro il 2030 le fonti di generazione eolica e solare dovrebbero da sole garantire il 50% del fabbisogno di energia a livello mondiale e addirittura il 90% di quello italiano, percentuale che salirà al 100% entro il 2050.
Cosa ci dicono i numeri
Se guardiamo alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili (FER), secondo il rapporto GreenItaly della Fondazione Symbola nei primi sette mesi del 2017 abbiamo prodotto 58,9 TWh di elettricità da fonti rinnovabili. Un dato sostanzialmente in linea con i numeri del rapporto GSE pubblicato a gennaio 2018 sui dati 2016: gli oltre 742.000 impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile (per una potenza complessiva di 52,3 GW, +1,6% rispetto all’anno precedente) hanno generato nel 2016 una produzione effettiva di energia elettrica di 108 Twh. Sempre secondo i dati GSE, il 37,3% della produzione di energia lorda nazionale nel 2016 è arrivata da fonti rinnovabili.
In Italia si sfruttano soprattutto il Sole e l’acqua
Di questi, 108 Twh prodotti da fonti rinnovabili nel 2016, 42,4 twh provengono da impianti idroelettrici, 17,7 twh da impianti eolici, 22,1 twh dal solare, 6,3 twh sono dovuti a energia geotermica e 19,5 twh da bioenergie. Ciò significa che gli impianti idroelettrici e fotovoltaici da soli hanno prodotto nel 2016 circa il 60% dell’energia elettrica nazionale da FER.
Passando invece alla stima dei consumi effettivi di energia, la quota dei consumi finali lordi nazionali coperta da fonti rinnovabili nel 2016 risulta pari al 17,41%, un valore che, pur in lieve flessione rispetto al 2015 (17,53%), resta superiore al 17%, che è il target assegnato all’Italia dalla Direttiva 2009/28/CE per il 2020.
Ciò non significa che tutte le fonti di energia rinnovabile stanno prendendo piede allo stesso modo. A trainare la corsa in termini di accelerazione è il fotovoltaico. Secondo i dati consuntivi del rapporto Terna, il 2017 avrebbe visto addirittura un calo nell’uso delle rinnovabili, nonostante il record di produzione del fotovoltaico. Nel 2017 le rinnovabili hanno coperto il 32,4% del fabbisogno nazionale. In termini di produzione nazionale la quota da fonti rinnovabili nel 2017 è stata pari al 36,4%; anche qui c’è un calo rispetto al 2016, quando era al 38,2% (qui la stima differisce leggermente da quella GSE riportata sopra). Nel 2015 questo valore era al 39,4%, mentre nel 2014 addirittura si attestava al 44,5%.
La corsa mondiale al Sole
“La corsa del fotovoltaico non cessa di stupire” affermano gli esperti di Symbola e Unioncamere che hanno redatto il rapporto GreenItaly 2017, in collaborazione con il Conai e con il contributo di Ecopneus. “Quest’anno si installeranno 90 GW. Secondo alcune valutazioni si arriverà addirittura a 100 GW, il doppio dei 50 GW del 2015. Parliamo di un valore pari alla potenza solare che era complessivamente installata nel mondo solo cinque anni fa.”
Quanti posti di lavoro garantiscono?
Fatta tutta questa premessa, possiamo passare alla stima dell’impatto in termini occupazionali di questo sistema: quanti posti di lavoro garantiscono le rinnovabili? Parliamo dei cosiddetti Green Jobs. Il punto è che non è così semplice elaborare una stima precisa. Fonti diverse riportano numeri diversi, a seconda della definizione di green job, che non è affatto scontata. Quali categorie includere nel conteggio?
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Il già citato rapporto GreenItaly di Unioncamere parla di 3 milioni di green jobs solo in Italia, mentre il rapporto annuale 2018 di IRENA (International Renewable Energy Agency) conta 10,3 milioni di posti di lavoro “verdi” in tutto il mondo, di cui 82 mila in Italia.
Questo perché quest’ultimo rapporto considera solo i green jobs all’interno del settore delle energie rinnovabili, mentre il rapporto Greenitaly fa riferimento ai lavori green all’interno di tutta l’economia del Paese.
Perché alle aziende conviene la green economy
Tra le varie tecnologie basate sulle energie rinnovabili, a livello mondiale è il fotovoltaico a offrire la maggior parte dei lavori. I posti di lavoro fotovoltaici sono aumentati di quasi il 9% raggiungendo 3,4 milioni in tutto il mondo nel 2017. Al contrario, i posti di lavoro nel settore dell’energia eolica globale sono leggermente diminuiti a 1,15 milioni.
Quello che emerge dal rapporto Symbola è che comunque alle aziende conviene investire nel green, perché questi investimenti producono già sul breve periodo un buon ritorno economico. Il 27% dell’intera imprenditoria extra-agricola con dipendenti (parliamo di 355 mila imprese) ha investito nel settore nel periodo 2011-2016, o prevedeva di farlo entro la fine del 2017, e solo in un anno, fra il 2015 e il 2016, il 58% delle imprese italiane del “green business” che lo ha fatto ha aumentato il proprio fatturato.