Si tratta del primo sciopero indetto da un sindacato dei lavoratori della Samsung Electronics in Corea del Sud. Il motivo? È da rintracciarsi nella maggiore assertività tra i dipendenti proprio mentre la big tech corre per recuperare il ritardo nei chip utilizzati nell’intelligenza artificiale. Così la National Samsung Electronics Union, composta da ben 28.000 persone (oltre un quinto della forza lavoro dell’azienda), ha interrotto il lavoro per un giorno per chiedere una retribuzione migliore.
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Le contestazioni dei dipendenti
La National Samsung Electronics Union – che rappresenta un quinto dei dipendenti – è stata fondata nel 2019, dopo gli scandali di corruzione che hanno investito la multinazionale. «Lo scopo dello sciopero è quello di avere un dialogo significativo con il management», ha dichiarato al media Reuters il funzionario dell’associazione, Lee Hyun-kuk.
I precedenti in Samsung
Questo sciopero segue altre proteste dei lavoratori che hanno animato le ultime settimane fuori dagli uffici di Seoul e da un sito di produzione di chip a Hwaseong, a sud della capitale. Le lamentele sono iniziate dopo che la divisione Electronics dell’azienda ha deciso di aumentare i salari quest’anno del 5,1%. Ma NSEU, il più grande dei cinque sindacati dell’azienda, reputa che non sia sufficiente e chiede ulteriori impegni per il benessere dei lavoratori, come miglioramenti al sistema di bonus basato sulle prestazioni e un giorno extra di ferie annuali.