«Nel 2016 mi hanno licenziata a causa di un burnout e a quel punto ho trasformato la mia carriera». Quando si parla di mondo del lavoro la sostenibilità sociale non è la prima sfida che viene in mente. Eppure come ci spiega Martina Rogato, fondatrice di ESG Boutique e presidente di HRIC, c’è un doppio filo che collega l’Agenda 2030 dell’ONU a un argomento che tocca la quotidianità delle persone: l’obiettivo 8 (lavoro dignitoso) e l’obiettivo 5 (parità di genere) che riguardano lo sviluppo sostenibile non soltanto in ambito ambientale. «Purtroppo – aggiunge Davide Fanciulli, attivo presso le Nazioni Unite e co-chair del gruppo di lavoro Inclusion & Equal Opportunities al Y7 – non siamo messi bene sull’Agenda 2030». Entrambi saranno ospiti della prossima puntata di TheWaveProgram, in programma il 21 novembre alle ore 17. La diretta streaming sarà trasmessa sull’homepage di StartupItalia.
TheWaveProgram, la prossima puntata il 21 novembre
TheWaveProgram, il format di illimity rivolto alle nuove generazioni, propone una nuova diretta intitolata “Generazione Parità: le nuove frontiere dell’uguaglianza“. Con questa iniziativa illimity supporta il progetto Y7 Italia 2024, l’engagement group ufficiale del Vertice G7 dedicato ai giovani tra i 20 e i 30 anni, gestito dalla Young Ambassadors Society. Negli ultimi anni i giovani hanno dimostrato un interesse crescente verso tematiche come l’inclusione, la sostenibilità e le pari opportunità nel mondo del lavoro. Tali sfide ingaggiano anzitutto le aziende, a cui viene richiesta una cultura diversa, da adottare in maniera sincera e non con opportunismo se si vogliono attirare i migliori talenti
Il programma, rivolto ai giovani desiderosi di ispirarsi a storie di talento in Italia e all’estero, ospiterà due speaker per parlare di equità e diritti. «Ho 40 anni, sono calabrese e mi occupo di sostenibilità dal 2012», si presenta Martina Rogato, esperta anche di diversity, anticipando alcuni elementi della sua storia. «Nasco come ricercatrice. Ho studiato relazioni internazionali e fatto un master in sustainability management con un periodo di ricerca nel dipartimento di giurisprudenza della LUISS. Ho lavorato poi in Commissione Europea sulla sostenibilità». Spostandosi poi nel mondo della consulenza si è confrontata con un metodo di lavoro tossico che l’ha portata a cambiare strada.
La sua esperienza di burnout ha rappresentato un punto di svolta: «Era una consulenza classica. Si dormiva 4 ore a notte, una sorta di schiavitù moderna. Sono felice di parlarne oggi. Sono stata privata del sonno per molto tempo, per consegnare presentazioni e power point. Dopo mesi che vivi così inizi a scordarti le cose e il livello di performance si abbassa. Sono stata mandata via perché non sopportavo questi ritmi. Mi fu sconsigliato di fare causa per licenziamento ingiusto».
Quando il lavoro è troppo?
Con Rogato riflettiamo sulle dinamiche lavorative attuali, centrali se si parla di sostenibilità sociale ed equità. «Ritengo che ancora in Italia ed Europa si confonda il lavorare duro con l’essere sfruttati. Una cosa è chiedere massimo impegno e non essere una persona a cui cade la penna. Un’altra è avere il taxi pagato dopo le 22». Secondo l’imprenditrice è una situazione diffusa, che colpisce uomini e donne, in particolare le figure junior. Su un altro tema centrale – quello della maternità – commenta: «Smettiamola di parlare di maternità, ma di diritto alla genitorialità».
La sostenibilità è un iper-oggetto, qualcosa di talmente vasto che è necessario analizzarne i vari aspetti. L’Agenda 2030 di cui da anni si parla, tra timidi entusiasmi e aspre critiche, contiene obiettivi su uguaglianza e parità tra i 17 Sustainable Development Goals. A TheWaveProgram Davide Fanciulli, 28 anni, ci parlerà di quanto siano raggiungibili e cosa servirebbe per accelerare il cambiamento. «Ho studiato scienze politiche a Milano e poi sono andato a Ginevra per frequentare un doppio master tra Svizzera e Cina. Oggi all’ONU aiutiamo tanti Stati membri a concentrarsi sul patto dell’Agenda 2030. Il mio focus è su youth engagement nei processi multilaterali, che mi ha spinto al Y7. Sono stato delegato italiano in Giappone nel 2023».
Sull’importanza di un approccio combinato Fanciulli sottolinea che «il cambiamento vero per me parte dal basso, bottom up. Ci deve essere però anche la parte top down. Molte volte il gioco sta nel trovare l’incentivo giusto per muovere la pedina. Troppe volte però l’incentivo è banalmente monetario». Purtroppo, come ci spiega Fanciulli, non siamo in una condizione ottimale sui 17 Goals. «Ogni anno, a luglio, 193 Stati membri si riuniscono a New York e fanno il punto. Quello che rileviamo dai report è che non siamo dove dovremmo essere. Su alcuni obiettivi siamo addirittura peggio del 2015, anche rispetto a disuguaglianze sociali». Covid e crisi geopolitiche hanno avuto un impatto nel ritardo, irrigidendo forse la spinta al cambiamento. «Ma a livello globale stiamo lavorando su una narrativa positiva, per puntare non sulla crisi, ma su cosa possiamo fare per migliorare la situazione».
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Secondo Martina Rogato la transizione a nuovi modelli è in capo a ciascuno. «La responsabilità del cambiamento non può essere scaricata sui singoli. Riguarda governi e aziende. Anche perché non è immediato o scontato che i giovanissimi prendano la leadership. Non gestiamo le posizioni apicali». Il ruolo delle aziende può essere da apripista. «Laddove lo Stato non tutela l’impresa può introdurre policy interne per trattare in maniera equa le persone. Non con certificazioni, ma tramite impegni concreti».
«Per quanto riguarda il futuro della sostenibilità, sarà molto complicato raggiungere un accordo multilaterale ampio ed ambizioso come l’Agenda 2030 – conclude Fanciulli -. Con le tensioni geopolitiche di oggi sarebbe difficile riunire 193 Stati e trovare un accordo su 17 obiettivi con 169 targets. Il Pact for the Future adottato questo Settembre presso le Nazioni Unite a New York potrebbe essere la naturale evoluzione dell’Agenda 2030, è un patto che molti sostengono delineerà le nuove tendenze». Di questo e molto altro parleremo a TheWaveProgram il 21 novembre.