Una joint venture per dare vita a quello che l’ad Roberto Cingolani ha definito «un nuovo player di riferimento nelle tecnologie unmanned». Leonardo, ex Finmeccanica, e la società turca Baykar, leader nel settore dei droni, hanno siglato un memorandum d’intesa come primo passo per fare vita a un soggetto centrale nel mercato. Il giro d’affari dei velivoli senza pilota, impiegati anzitutto nei contesti bellici e di Difesa, è stimato in 100 miliardi di dollari soltanto in Europa nel giro dei prossimi dieci anni. Da inizio settimana, complice la difficile situazione geopolitica e la volontà di Bruxelles di riarmare l’Europa, il titolo di Leonardo è cresciuto di oltre il 17%.
Leonardo e Baykar: cosa sapere sui nuovi droni della joint venture
«La partnership strategica con Leonardo – ha dichiarato il Ceo di Baykar Selçuk Bayraktar – segna una pietra miliare importante nell’espansione della nostra impronta tecnologica e nel rafforzamento della nostra presenza nel mondo». Ma dove prenderanno piede queste attività per lo sviluppo dei futuri droni? Per quanto riguarda l’Italia Leonardo farà riferimento a Ronchi dei Legionari (Friuli Venezia Giulia), centro specialistico nel settore unmanned, Torino e Roma Tiburtina per produzione e sviluppo delle tecnologie integrate multi-dominio, e Nerviano per l’offerta di soluzioni congiunte per il settore Spazio.
A dimostrazione dell’importanza di questo memorandum di intesa tra i due player, alla firma era presente anche il ministro della Difesa Guido Crosetto. Il membro del governo ha di recente commentato i piani sul Rearm Europe, gli 800 miliardi di euro annunciati dalla Commissione Europea. «Occorre – ha scritto su X in merito agli urgenti investimenti da compiere per la Difesa – trasformare questa necessità in opportunità, ad esempio utilizzando anche parte della catena di fornitura dell’automotive, che ha livelli di velocità, di efficienza e di produttività di gran lunga superiori a quelli attuali del comparto. Ricordandoci che le tecnologie della Difesa sono sempre duali e cioè applicabili a produzioni civili. Come ci insegnano Internet o i navigatori satellitari».
Cosa fa Baykar
Il nome potrebbe non dire molto, ma è la più importante società turca attiva nel settore dei droni. Il suo Bayraktar Tb2 è stato impiegato in diversi contesti bellici: l’azienda ha rifornito l’esercito ucraino che proprio sugli UAV ha costruito la propria capacità di resistere all’invasione da parte della Russia. L’azienda è collegata al potere politico di Ankara: Selcuk Bayraktar è il genero del presidente turco Recep Tayyip Erdogan. Come scritto da Limes alcuni anni fa il drone Tb2 ha cambiato la natura della guerra contemporanea.