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In un periodo di inflazione, gli imprenditori non devono rinunciare al welfare interno per sostenere dipendenti e collaboratori
Il mondo del lavoro sta affrontando una serie di sfide significative dopo lo scoppio della pandemia. In seguito alle mille difficoltà vissute da aziende e startup nel corso dei vari lockdown, oggi è l’inflazione a complicare il presente e a rendere incerte le prospettive future. In questo contesto, imprenditori ed imprenditrici stanno cercando soluzioni alternative all’aumento salariale per garantire adeguamenti di stipendi e compensi ai propri collaboratori. Tra le opzioni disponibili, i buoni pasto sono tra le più apprezzate perché offrono un’alternativa versatile e conveniente per integrare il reddito dei dipendenti e alleviare il peso del caro vita.
I buoni pasto sono uno strumento di sostegno al reddito non monetario, ideale per le aziende che desiderano offrire un beneficio esente da tassazione per i dipendenti, e che quindi non incide sul loro reddito. Inoltre, per i collaboratori si tratta anche di una soluzione estremamente flessibile: i buoni pasto possono infatti essere utilizzati per fare la spesa al supermercato, per il food delivery e il take away, nei bar e nei ristoranti.
Il buono pasto più utilizzato in Italia da aziende di ogni dimensione e liberi professionisti è Ticket Restaurant di Edenred. Tra i suoi punti di forza ricordiamo la deducibilità al 100% per le aziende, e al 75% per le partite IVA; è garantita l’esenzione da contributi fiscali, previdenziali e assistenziali fino a 8€ al giorno per ogni collaboratore. Il buono pasto Ticket Restaurant è quindi un vantaggio concreto per le aziende perché è più economico di un’indennità in busta paga (essendo 100% deducibile) e anche molto più versatile: nessun vincolo contrattuale, minimo d’ordine da rispettare o vincolo al riordino.
Inoltre, si tratta di un benefit interessante anche per i dipendenti, che hanno a disposizione un’integrazione al reddito 100% esentasse e spendibile in oltre 150.000 esercizi convenzionati (come ad esempio Esselunga, Coop, Conad e Carrefour).
In un periodo di incertezza come quello che stiamo vivendo oggi, startup e aziende possono utilizzare strumenti alternativi all’aumento di stipendio – ma altrettanto validi – per premiare e fidelizzare i propri collaboratori, migliorare il loro benessere e affrontare le sfide del mercato del lavoro. Con il buono pasto garantiscono loro un agio notevole grazie ad un benefit esente da tassazione e utilizzabile nel suo valore intero per le spese che ugualmente andrebbero sostenute, come quelle alimentari.