Ancora una volta è Donald Trump ad agitare le acque e a spingere verso nuovi massimi l’oro. Il metallo ha raggiunto i 3.477 dollari l’oncia nella prima seduta settembrina, con i mercati americani chiusi per il Labor Day.
Come mai l’oro torna ai massimi da aprile
Si torna con le lancette indietro di quattro mesi, ad aprile, quando il mondo era nel pieno della guerra commerciale scatenata da Trump e i mercati soffrivano di conseguenza.

Questa volta a rendere il bene rifugio appetibile è il nuovo pressing dell’inquilino della Casa Bianca sulla Federal Reserve Bank volto a restringerne l’indipendenza. Pressing che ha spinto la presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde a fare una dichiarazione piuttosto allarmata e, al contempo, anche sgrammaticata dal punto di vista istituzionale dato che non se ne ricordano di precedenti.
Ma Trump non è la sola variabile (impazzita) a spingere all’insù le quotazioni dell’oro. Restando sulla FED, la banca centrale americana si riunirà il prossimo 17 settembre e gli analisti prevedono che prenderà la decisione di procedere con un atteso (specie dalla Casa Bianca) taglio del costo del denaro, questo mese.