L’Antitrust ha multato Poste Italiane per 4 milioni di euro al termine di una indagine per “pratica commerciale scorretta”. In particolare, l’Autorità garante della concorrenza ha ritenuto illecita la pratica che obbligava gli utenti delle app Banco Posta e PostePay ad approvare l’accesso a molti dati personali sullo smartphone.
Poste Italiane, che cosa è successo?
La pratica stigmatizzata dall’Autorità riguarda il fatto che Poste abbia subordinato l’utilizzo delle app Banco Posta e PostePay, installate sugli smartphone con sistema operativo Android, al rilascio dell’autorizzazione da parte dell’utente ad accedere ai dati del proprio smartphone, pena il blocco delle medesime app.
Questa condotta a detta dell‘Antitrust, «a partire dall’aprile 2024, risulta contraria alla diligenza professionale e caratterizzata da profili di aggressività, in violazione degli articoli 20, 24 e 25 del Codice del consumo, in quanto la possibilità per i clienti di Poste di poter continuare ad avvalersi delle predette app è stata subordinata al rilascio obbligatorio del consenso all’accesso a una pluralità di dati presenti nel proprio smartphone, in base a una richiesta genericamente motivata dalla necessità di garantire la sicurezza da eventuali frodi agli utenti delle app Banco Posta e PostePay».
A Piazza Affari, ieri, 9 giugno, il titolo Poste Italiane ha chiuso con un calo dello 0,18% a 19,05 euro per azione. La performance a un anno è del +48,9% e a sei mesi del 38,4%.