Salvo interventi in legge di Bilancio, dal 1° gennaio del prossimo anno scenderà il contributo fiscale riconosciuto a chi esegue lavori di manutenzione o restauro dal 50% al 36%. La riduzione interesserà anche la soglia massima di spese agevolabili per singola unità abitativa: 48mila euro, la metà rispetto a quanto previsto attualmente. Una seconda sforbiciata ora è attesa a partire dal 2028, quando il bonus ristrutturazioni calerà al 30%. Sulla revisione pesano gli effetti sul bilancio dello Stato dei bonus casa, che potrebbero essere rivisti con l’applicazione della direttiva Ue sulle Case Green. Ma chi interessa attualmente la misura?
A chi si rivolge il bonus ristrutturazione?
il bonus ristrutturazione consiste in una detrazione Irpef al 50% per lavori di manutenzione straordinaria, restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia su singole unità immobiliari residenziali di qualsiasi categoria catastale, anche rurali e pertinenze. Per quanto concerne le parti comuni di edifici residenziali è ammessa anche la manutenzione ordinaria.
Per quali lavori si può fare richiesta?
Tra i lavori di riqualificazione per cui si può fare richiesta ci sono: installazione di ascensori e scale di sicurezza; realizzazione e miglioramento di servizi igienici; sostituzione di infissi esterni e serramenti o persiane con serrande; rifacimento o costruzione di scale e rampe; interventi finalizzati al risparmio energetico; interventi di bonifica dall’amianto; opere per evitare infortuni domestici e eliminazione delle barriere architettoniche; interventi finalizzati alla cablatura degli edifici; installazione di apparecchi di rilevazione di gas.
Che cosa cambierà dall’anno nuovo?
Le legge di bilancio 2022 aveva prorogato l’agevolazione “potenziata” fino al 31 dicembre di quest’anno. Di conseguenza, dal 1° gennaio tornerà l’aliquota originaria che passa dal 50% al 36% per tutti i lavori. Insieme alla nuova aliquota, cambia anche il tetto massimo di spesa coperto dall’agevolazione. Dagli attuali 96mila euro, la soglia verrà dimezzata a 48mila euro per singola unità immobiliare.