Dalle stablecoin sulle quali sta accelerando al di là dell’oceano Donald Trump arrivano troppi rischi, «sia a livello di sistema che a livello di singolo strumento. A livello di sistema ci sono rischi relativi all’arbitraggio normativo tra giurisdizioni. Sto pensando alla possibile frammentazione del sistema finanziario nel caso in cui DLT diverse o strumenti di pagamento diversi e non interoperabili si affermino sul mercato; ma anche tutte le preoccupazioni per l’integrità finanziaria, per la tutela del consumatore e dei presidi contro riciclaggio e contro terrorismo». Ne è convinta Chiara Scotti, Vice Direttrice Generale della Banca d’Italia, intervenuta alla plenaria di apertura del Salone dei Pagamenti.
«Ci sono poi i rischi dovuti al singolo strumento, ancora di più nelle cripto-attività che non sono ancorate a uno strumento sottostante – ha aggiunto – Ci sono rischi di stabilità finanziaria, ci sono diciamo rischi per la sovranità monetaria del paese e ci sono anche rischi con altre tecnologie come l’intelligenza artificiale, perché può essere usata nel bene e nel male», ha spiegato Scotti.
Promosso invece l’Euro digitale: «L’idea dell’euro digitale è quella di affiancare una moneta pubblica digitale al contante, una moneta che sia sicura, accessibile e digitale, per rafforzare la sovranità monetaria europea – ha aggiunto – L’euro digitale è la risposta strategica dell’Europa alla sfida della digitalizzazione e alla presenza di attori globali. L’idea è quella di costruire un’infrastruttura che sia autonoma, operativa, resiliente, anche offline. Poi c’è anche il tema di contribuire a stimolare l’innovazione finanziaria e bancaria».

