Stellantis ha accantonato il suo primo programma di assistenza alla guida avanzata di livello 3 a causa di costi elevati e delle sfide tecnologiche a fronte di un’incertezza da parte dei consumatori, secondo quanto si legge in un’esclusiva di Reuters. Ma sono diversi gli investimenti che spingono altri player in questo segmento di mercato, come quello più recente incassato dalla startup di guida autonoma Nuro. Abbandonare il settore rischia, quindi, di essere una strada pericolosa per la holding.
Il progetto di Stellantis
Già a febbraio, Stellantis aveva dichiarato che il suo sistema interno parte del programma AutoDrive era pronto per l’implementazione e rappresentava un pilastro fondamentale della sua strategia. In particolare, la holding ha sviluppato un sistema che permette ai conducenti di tenere le mani lontane dal volante e gli occhi lontani dalla strada in determinate condizioni. Consentendogli, in questo modo anche di guardare contemporaneamente film, controllare le email o leggere libri.
Ma l’azienda ha confermato a Reuters che il software di Livello 3 non è mai stato lanciato. «Ciò che è stato svelato nel febbraio 2025 era la tecnologia L3, per la quale al momento la domanda di mercato è limitata, quindi non è stata lanciata, ma la tecnologia è disponibile e pronta per essere implementata», ha affermato un portavoce di Stellantis. Secondo le fonti interpellate dal media internazionale, il programma è stato congelato e non si prevede che verrà implementato.
Stellantis si affida a una startup
Sempre su Reuters si legge che Stellantis ha affermato di affidarsi ad aiMotive, una startup tecnologica acquisita nel 2022, per la realizzazione della prossima generazione del programma AutoDrive. Stellantis non ha voluto specificare quando il programma sarà pronto per il mercato o se includerà la funzionalità di Livello 3.
Il cambio di strategia attorno ad AutoDrive è l’ultimo segnale delle difficoltà incontrate da Stellantis nel concretizzare le sue ambizioni tecnologiche. La casa automobilistica si affida sempre più ai fornitori di software che sperava, invece, di mantenere internamente e, nel frattempo, altri competitor si fanno avanti nel mercato.