Come anticipato dal viceministro dell’Economia Maurizio Leo (Fratelli d’Italia) nei giorni scorsi, la manovra 2025 ha stabilito un aumento dell’imposta sostitutiva sulle plusvalenze di Bitcoin e altre criptovalute: l’aliquota sale dal 26% al 42%. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il testo che ora dovrà essere approvato dal Parlamento.
Manovra 2025: le novità per Bitcoin e criptovalute
Così recita l’articolo presente in manovra: «Sulle plusvalenze e gli altri proventi di cui all’articolo 67, comma 1, lettera c- sexies), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, realizzate a decorrere dall’entrata in vigore della presente legge, l’imposta sostitutiva di cui all’articolo 5 del decreto legislativo 21 novembre 1997, n. 461, è applicata con l’aliquota del 42 per cento».
«La decisione del governo di portare le tasse sulle rendite da Bitcoin al 42% è illogica e pericolosa – ha dichiarato nei giorni scorsi a Repubblica Paolo Ardoino, fondatore di Tether – Colpirà soprattutto i giovani e le aziende italiane nate in questo settore. Avrà un unico effetto: aumenterà la fuga di capitali e di cervelli dal nostro Paese». Da evidenziare che la proposta non ha trovato concorde i componenti della maggioranza: Giulio Centemero, deputato leghista della Commissione Finanze, ha detto: «Alzare così di botto l’imposizione fiscale è controproducente».