Donald Trump ha da tempo abituato aziende e Stati a decisioni repentine. Dopo che nei giorni scorsi sono entrati in vigore i dazi al 25% sulle merci importate da Canada e Messico, la Casa Bianca ha deciso di sospendere le tariffe che riguardano le auto, ma a una condizione: le case automobilistiche dovranno spostare l’intera produzione da quei Paesi agli Stati Uniti. Come si legge su TechCrunch i destinatari di questa sospensione di 30 giorni sono aziende come Stellantis, Ford e General Motors.
Dazi sulle auto: quali sono le novità annunciate da Trump
Non sarà comunque facile in quattro settimane garantire che complessi segmenti della supply chain vengano trasferiti negli Stati Uniti. Questo perché si tratta evidentemente di produzioni complesse: GM produce la Chevy Equinox in Messico e Canada, mentre i SUV Lincoln Nautilus di Ford e i Dodge Charger di Stellantis sono realizzati in Ontario. Queste multinazionali hanno stabilimenti nei due Paesi confinanti con gli USA.
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Al di là della strategia – portata avanti anche dall’ex presidente Joe Biden attraverso il piano IRA – di reimpiantare intere filiere produttive negli USA, la guerra dei dazi voluta da Trump rischia di avere un impatto imminente sui prezzi. Rispetto alle automobili si legge di aumenti del costo per i consumatori fino a 12mila dollari. Nelle ultime settimane i Ceo delle aziende colpite dai dazi hanno espresso preoccupazioni per l’impatto delle tariffe al 25% sulle merci importate da Messico e USA. Questo stop temporaneo è un primo segnale da parte della Casa Bianca. Che ha però garantito: dal 2 aprile entreranno in vigore i dazi anche contro l’Europa.