Andrea Muzii è il campione del mondo di memoria, un titolo che ha raggiunto grazie a una passione nata quasi per caso, dal desiderio di velocizzare il proprio metodo di studio. Questa passione lo ha portato a raggiungere vette inaspettate, dimostrando quanto la determinazione, la forza di volontà e il modo in cui affrontiamo le sfide del mondo siano cruciali per il successo personale. In una società dove spesso si accusa la mente di essere “addormentata” a causa dei social network, Andrea Muzii ha dimostrato l’importanza di stimolare e allenare costantemente il nostro cervello. La sua passione per la condivisione lo ha spinto a creare i suoi canali social, dove racconta il suo lavoro e svela “trucchetti” per migliorare il processo di memorizzazione.
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Raccontami un po’ del tuo percorso e della tua storia: come nasce la tua passione per le tecniche di memoria e come ti sei approcciato al mondo delle competizioni?
Il mio interesse per le tecniche di memoria è iniziato nel 2017, quando ero all’ultimo anno delle superiori e desideravo studiare più velocemente. Avevo anche una passione per il cubo di Rubik e, unendo queste due esigenze, ho deciso di imparare le tecniche di memoria per migliorare sia nello studio che nella risoluzione del cubo. Con mia grande sorpresa, i risultati sono stati migliori del previsto. Miglioravo molto rapidamente, più di quanto pensassi possibile. Inizialmente, ero spaventato vedendo cosa riuscivano a fare i campioni di memoria, ma allo stesso tempo ero affascinato e motivato a migliorare. Così ho continuato ad allenarmi con dedizione. Nel 2019, ho deciso di partecipare alla mia prima competizione di memoria, i campionati italiani, dove sono arrivato secondo. Quello stesso anno, quasi miracolosamente, sono riuscito a vincere i campionati europei e mondiali. È stato incredibile perché non mi aspettavo di migliorare così tanto in così poco tempo. Nonostante non avessi vinto i campionati italiani, il 2019 è stato l’anno in cui ho visto i maggiori progressi, conquistando titoli europei e mondiali. È stata un’esperienza straordinaria e inaspettata.
Perché hai deciso poi di creare la tua presenza online?
Ho sempre avuto la passione, anzi l’esigenza, di condividere ciò che amo fare. Già alle elementari, dopo un campo estivo in cui avevo imparato la giocoleria, a settembre ho contagiato diversi amici con questa nuova abilità. Per me era impensabile tenere una passione solo per me stesso. Pensavo: “Cavolo, questa cosa mi piace così tanto, perché non farla provare anche agli altri?” Volevo che anche loro sperimentassero la mia stessa passione. Quando ho scoperto le tecniche di memoria, ho subito pensato che sarebbe stata una buona idea divulgarle online. Non solo per la mia passione e il desiderio di condivisione, ma anche perché vedevo in questo un potenziale sbocco lavorativo. Già nel 2020, avevo creato un videocorso sulle tecniche di memoria, riconoscendo nel mondo online un’opportunità straordinaria per promuovere me stesso e i miei corsi. Così, ho trasformato una passione in un lavoro. Le gare di memoria non offrono praticamente nessun guadagno, ma la divulgazione online mi avrebbe permesso di fare della mia passione una professione. Condividere ciò che amo è sempre stato naturale per me, e vedere che poteva diventare anche un modo per sostenermi è stato un grande stimolo.
Come sei riuscito a costruire la tua community?
Ho costruito la mia community inizialmente grazie a numerose collaborazioni. Ho avuto la fortuna di essere continuamente invitato da molti creator famosi a collaborare con loro e in programmi televisivi. Sfruttavo queste opportunità per indirizzare il traffico sui miei profili e poi, naturalmente, mi impegnavo a mantenere le persone interessate con contenuti di qualità, puntando su una strategia a lungo termine. Ho offerto un sacco di contenuti gratuiti, che avrei potuto tranquillamente far pagare, come i vari tutorial sulle tecniche di memoria che ho pubblicato su YouTube. Questo mi ha permesso di creare valore e guadagnare fiducia da parte del mio pubblico attraverso la condivisione di contenuti gratuiti.
Qual è il tuo processo creativo per la creazione di contenuti?
Il mio processo creativo per la creazione dei contenuti varia molto a seconda del materiale, ma si svolge durante la giornata: mentre cammino, sono in palestra, mangio o cerco di dormire. Sono molto creativo e penso sempre a come poter rendere i miei contenuti di qualità. Non concentro del tempo solo per ideare, ma avviene naturalmente nell’arco della giornata. Quando preparo un video su temi che conosco bene, come le tecniche di memoria, gran parte del lavoro è già fatto. Devo solo decidere l’ordine in cui presentare gli argomenti, permettendomi di concentrarmi sulla struttura piuttosto che sull’apprendimento dei contenuti. Per temi come la produttività e la crescita personale, il lavoro è già in gran parte svolto per una ragione diversa. Sono una persona molto riflessiva e passo diversi giorni a pensare a un argomento prima di decidere di farci un video. Arrivo alla registrazione con molte idee già ordinate nella mente. La creatività è un elemento chiave per me, non solo nella produzione dei contenuti, ma anche nelle gare di memoria, che richiedono un notevole grado di inventiva. Questa caratteristica mi ha permesso di eccellere in entrambi i campi, trasformando le mie riflessioni quotidiane in contenuti utili e coinvolgenti.
Hai fatto diversi progetti dentro e fuori dai social, quali ricordi con grande piacere?
Tra i progetti che ricordo con più piacere, ci sono quelli che devono ancora vedere la luce. Quest’anno sto lavorando su un paio di progetti molto importanti e impegnativi di cui, purtroppo, non posso ancora parlare. Tra quelli già realizzati, spicca sicuramente Mnemonica, il nostro corso che si è evoluto in Mnemonica 2.0 e che continua da cinque anni. Amo particolarmente lavorare con i bambini, soprattutto nelle scuole. Per esempio, nelle prossime settimane parteciperò a un campo estivo ad Andalo con bambini e ragazzi. Un’altra esperienza che ho apprezzato molto sono state le collaborazioni con importanti creator.
Quali progetti futuri vorresti fare?
I progetti futuri che vorrei fare preferisco non condividerli in anticipo, mi piace farlo una volta che sono stati realizzati. Quello che posso dire è che il mio obiettivo è insegnare sempre di più ciò che la scuola non insegna, ma dovrebbe, ai bambini e ai ragazzi.