È stato ammesso per un programma esclusivo dell’International Space University (ISU): si chiama Space Studies Program e quest’anno si terrà allo Houston Space Center della NASA. L’8 giugno inizia la sua full immersion, ha passato le selezioni di questo programma che prepara i futuri leader dello spazio, grazie al suo curriculum. Ma è riuscito a pagare la retta con una borsa di studio e una raccolta fondi lanciata sul web.
All’International Space University grazie al web
Lui è Andrea Troise, ha 25 anni, è un dottorando dell’università di Bari. «Ho scoperto il costo del programma nel momento esatto in cui sono stato ammesso. Mi hanno scritto una lettera in cui mi dicevano che avevo passato le selezioni e vinto una borsa di studio dal valore di 12 mila euro». Il programma però costa 20 mila. Così Andrea ha un’idea: lancia una campagna di crowdfunding, racconta la sua storia e in meno di 48 ore raccoglie 8mila euro. In cambio promette di non essere il solito cervello in fuga, di andare a Houston e poi tornare e contribuire alla grandezza della Puglia in ambito aerospaziale.
Ingegnere pugliese, Andrea è cresciuto a Casamassima, in provincia di Bari, da sempre ha una grande passione per l’aerospazio e le problematiche tecniche. In tasca ha una laurea triennale in ingegneria meccanica a Bari. E una magistrale in meccatronica a Torino, in lingua inglese. Erasmus ad Atene. Ora si trova a Long Island, nello stato di New York. Sta frequentando un dottorato industriale in ingegneria aerospaziale co-finanziato da una startup italiana. «Il mio dottorato, che sto facendo all’Università di Bari, prevede un anno all’estero. A gennaio sono partito. Mi occupo di una ricerca scientifica che studia il comportamento dei pannelli solari dispiegabili nello spazio. È una tematica estremamente complessa».
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Durante questi mesi in USA, Troise scopre il programma dell’università internazionale dello spazio. 10 settimane di full immersion. E per pagare la retta pensa al crowdfunding. «In America il crowdfunding non è usato solo per le startup, molti organizzano campagne per permettersi di studiare. Mi sono detto: potrei farlo anche io, ma mai avrei immaginato le reazioni sui social».
Spuntano i leoni da tastiera
Accanto a messaggi di incoraggiamento, infatti ci sono state anche polemiche e critiche «I primi giorni ho sofferto moltissimo. Non ho dormito per un paio di notti. Cercavo di rispondere a tutti i messaggi, spiegando come funziona il sistema. Negli Stati Uniti è normale usare il crowdfunding per i propri studi o per realizzare i sogni nel cassetto. La bella notizia? Ora ho scoperto che altri ragazzi, dopo di me, hanno lanciato campagne di successo per poter studiare e sono contento di essere riuscito a sensibilizzare sul tema».
La piattaforma usata è GoFoundMe. Andrea qui scrive la sua storia, pubblica la lettera di ammissione al programma. Mette il tetto di 8 mila euro. In poche ore raggiunge 1000 euro. Poi scrive un comunicato alla stampa locale, la notizia viene ripresa e in 48 ore, 242 persone donano 5, 10, 30, 100 euro. E raccoglie tutta la cifra. «Ho risposto personalmente a tutti, moltissimi donatori sono della mia Regione. Ho promesso di tornare in Puglia, di imparare qualcosa di prezioso e di contribuire al settore spaziale». Lo Space Program è giunto alla sua 36esima edizione. «Nel 2024 sono stati ammessi solo 120 candidati al mondo ed essere tra loro mi ha subito generato un senso di emozione incredibile».
Che tipo di università è? «L’International Space University è un’istituzione nata nel 1987 presso il MIT e fondata sulla visione di un futuro pacifico attraverso lo studio, l’esplorazione e lo sviluppo dello Spazio, a beneficio di tutta l’umanità. È supportata dalle principali agenzie spaziali, tra cui la Nasa, l’Esa e l’Agenzia spaziale italiana, Asi. Tra i suoi membri ci sono 13 astronauti, tra cui Jessica Meir, che ha passato 204 giorni nello spazio, e James Newman, che ne ha trascorsi invece 43 giorni C’è di più: Buzz Aldrin, il secondo uomo, dopo Neil Armstrong, ad aver calpestato il suolo lunare durante la missione Apollo 11, è tra i suoi cancellieri».
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L’ obiettivo della scuola è formare i futuri leader della comunità spaziale. A Houston, Troise ci andrà l’8 giugno. Il corso dura 10 settimane e terminerà il 10 agosto. «Sogno di fare la differenza», Cresciuto a pane e documentari sulle origini dell’universo, da ragazzino Troise è stato anche un campione di golf. Ha fatto sport agonistico fino a 17 anni, poi ho lasciato i campi. «Ho preferito dedicare la mia vita allo studio. I miei genitori non sono laureati ma mi hanno sempre insegnato l’importanza di studiare. E oggi il mio obiettivo è imparare e crescere il più possibile»
In questi anni di dottorato, ha frequentato tanti corsi dedicati all’economia dello spazio. «Durante una lezione, un professore dell’Esa ci disse: Voi siete qui non per imparare a fare il miglior algoritmo possibile, ma per diventare imprenditori di successo. Li qualcosa ha risuonato in me. Ho capito quale sarà la mia strada: l’imprenditoria. Per questo, sono un avido lettore di Startupitalia».