A StartupItalia le parole del parlamentare relatore Alessandro Fusacchia
La Doppia Laurea è legge e d’ora in poi gli studenti italiani potranno iscriversi a due corsi di laurea in contemporanea. Con l’approvazione in Senato (178 favorevoli, 5 contrari e 4 astenuti) si è concluso l’iter legislativo del disegno di legge 2415, che permette di seguire due corsi universitari nello stesso ateneo o in due università diverse, oppure corsi degli Istituti di Alta formazione artistica, musicale e coreutica. Cade così un divieto vecchio di quasi 90 anni, istituito con decreto regio nel 1933. «Un grande risultato che consente al nostro Paese di fare un passo in avanti nella formazione universitaria, in linea con il contesto internazionale», ha commentato Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della ricerca, che promette di continuare nella riforma del percorso accademico.
Priorità: non lasciare indietro nessuno
Il più soddisfatto dell’obiettivo, però, è Alessandro Fusacchia, deputato del gruppo Misto e relatore insieme al senatore Mario Pittoni della proposta di legge che a StartupItalia ha spiegato il significato e l’importanza della Doppia Laurea. «Ce l’abbiamo fatta, finalmente diamo più opportunità di formazione a tanti ragazzi e ragazze che per realizzare i loro sogni avranno sempre più bisogno di acquisire competenze e saperi anche molto distanti tra loro». Festeggiamenti a parte, è già tempo di guardare avanti per creare le condizioni che agevolino le scelte degli studenti. E Fusacchia ha le idee molto chiare su quali siano i prossimi passi da fare.
«Tre sono le priorità – ci ha spiegato Fusacchia – dovremo far sì che l’attuazione della legge proceda spedita, con la Doppia Laurea che deve essere in vigore dal prossimo anno accademico e università e studenti che vanno aiutati a capire come organizzarsi per il doppio percorso. In secondo luogo, bisogna lavorare ulteriormente sul diritto allo studio: abbiamo messo nella legge una misura importante, che prevede l’esonero totale o parziale dal pagamento delle tasse universitarie per chi è sotto la soglia ISEE. Ma in un in cui il ceto medio si sta progressivamente impoverendo, questo non basta. Nessuno studente meritevole dovrà rinunciare alla doppia iscrizione per ragioni economiche. Infine c’è l’orientamento: potersi iscrivere a due lauree vuole dire scegliere di più, serve quindi che le università siano più presenti nelle scuole, non solo per informare ma per far fare agli studenti esperienze che aiutino a capire come proseguire nei percorsi di studio».
Doppia Laurea: come funziona
Nel concreto, ecco cosa cambia a partire dal prossimo anno accademico, con la doppia iscrizione che apre tanti scenari differenti agli studenti più ambiziosi e lungimiranti, liberi di pianificare e seguire un percorso di studi più in linea con le proprie aspettative e desideri da una parte e con le richieste di un mondo del lavoro in costante trasformazione dall’altra (pensando anche ai tanti studenti che dopo 1-2 anni si accorgono di aver sbagliato la scelta del corso). Chi è in procinto di diplomarsi potrà optare per due immatricolazioni ad altrettanti corsi di laurea, chi ha già avviato il piano di studi per conseguire una prima laurea può aggiungere un secondo corso, valutando anche l’opportunità di abbinare un master o un dottorato a un corso di laurea. Opzioni disponibili anche per chi studia al conservatorio e agli studenti delle accademie di belle arti.
Le opportunità per gli atenei
Premesso che chi lo vorrà potrà anche dividere gli impegni universitari tra l’Italia e un altro paese, scegliendo un corso di laurea in atenei stranieri (sono inclusi pure corsi erogati da istituzioni telematiche e corsi a numero chiuso), resta il divieto di iscrizione a corsi della stessa classe di laurea, a due master di diverse università e il doppio dottorato in contemporanea. Toccherà al ministero dell’Università e della Ricerca stilare le linee guida per gli studenti e per gli atenei. In quest’ottica, la Doppia Laurea apre opportunità significative per le università, in particolare nello sviluppo di corsi specializzati e nelle possibili collaborazioni con altre istituzioni al fine di suscitare l’interesse degli studenti. Senza venir meno ad aspetti pratici cruciali per supportare gli iscritti, come accorgimenti e accordi per seguire i corsi, sostenere gli esami, l’offerta di borse di studio e formule scontate per chi sceglie la doppia iscrizione.
In attesa della pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale e delle successive indicazioni della ministra Messa, l’Italia compie un passo tanto atteso quanto obbligato per avvicinarsi agli altri paesi europei. E le manifestazioni di interesse arrivate dagli studenti sono il miglior preludio per il cambio di passo, con un primo bilancio di benefici e limiti che sarà stilato dopo i primi tre anni dall’entrata in vigore della legge, per verificare il reale impatto della novità (con l’analisi del numero di iscritti, di chi ha iniziato e poi abbandonato i corsi e delle dinamiche collegate ai lavori ottenuti durante o dopo il percorso di studi).