#ScienceforUkraine è l’hashtag per segnalare iniziative a supporto di studenti e scienziati ucraini
Dall’Europa agli Stati Uniti, dal Canada al Cile, fino ad arrivare al Giappone. Mentre la guerra tra Russia e Ucraina arriva al sesto giorno, la comunità scientifica globale si mobilita attraverso l’hashtag #ScienceForUkraine per segnalare iniziative e misure di sostegno a favore di studenti e ricercatori ucraini.
Le offerte di aiuto da parte di università, laboratori e centri di ricerca di tutto il mondo, dallo scorso sabato vengono raccolte e rilanciate dal profilo Twitter @Sci_for_Ukraine e dal sito https://scienceforukraine.eu/, dove vengono geolocalizzate grazie a una mappa.
.@Sci_for_Ukraine will be collecting information and tweeting about the help universities and research institutions offer to students and researchers from #Ukraine.
Please use #ScienceForUkraine hashtag to help us to find your tweet!#standForUkraineNow #RussiaInvadesUkraine pic.twitter.com/SQDPjP0Xgi— Science for Ukraine 🇺🇦 (@Sci_for_Ukraine) February 26, 2022
In continuo aggiornamento anche l’elenco dei laboratori scientifici pronti a offrire supporto e fondi di finanziamento agli scienziati e alle scienziate ucraine, visibile sul file Labs supporting Ukrainian Scientists. Nel momento in cui viene scritto questo articolo, sono già oltre 490 le offerte, che si susseguono a ritmo costante.
Chi c’è dietro a #ScienceForUkraine
A lanciare l’iniziativa è stata Sanita Reinsone, specialista in digital humanities presso l’Università della Lettonia (Riga) e responsabile della comunicazione di Nep4Dissent, un gruppo di ricerca impegnato nello studio delle culture del dissenso nell’Europa orientale (1945 – 1989).
“Dalla notte in cui la Russia ha invaso l’Ucraina, è stato difficile concentrarsi su qualsiasi cosa: non riesci a dormire, non puoi lavorare, leggi le notizie e pensi alle persone che la stanno vivendo”, ha raccontato Reinsone in un’intervista.
“Su Twitter ho notato che alcune università stavano iniziando a pubblicare annunci sul loro sostegno a studenti e ricercatori ucraini. Ne apparivano sempre di più. Sono stati ritwittati da diverse persone, ma poi si perdevano nell’oceano di Twitter. Ho pensato che l’hashtag #ScienceForUkraine potesse essere utile per raccogliere in qualche modo queste informazioni”, continua la ricercatrice lettone.
“Il giorno prima avevamo diffuso un appello su Nep4Dissent affinché la Commissione Europea, le agenzie scientifiche, i governi e le università offrissero un aiuto concreto alla comunità di ricerca ucraina. #ScienceForUkraine è arrivata anche in risposta a questo”.
Ora dietro #ScienceForUkraine c’è un team composto da circa 15 persone, ma è molto probabile che continuerà a crescere, vista l’attenzione che sta riscuotendo l’iniziativa.
#ScienceForUkraine is growing! The team currently consists of ~15 people. Please include as many details as possible in your help offers: name of institution/department, emails, links. We are searching for all this ourselves in your profiles and websites. Help us save time!
— Science for Ukraine 🇺🇦 (@Sci_for_Ukraine) March 1, 2022
Le iniziative italiane
Come si legge in una nota dell’APRE, l’Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea, le iniziative di cooperazione e sostegno nella comunità scientifica si moltiplicano a tutti i livelli.
In Italia, il Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) ha istituito “un apposito Fondo da 500 mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività presso università, istituzioni per l’alta formazione artistica, musicale e coreutica ed enti di ricerca italiani”, riporta un comunicato del MUR.
La misura è contenuta nel decreto-legge che ha introdotto ulteriori misure urgenti sulla crisi in Ucraina, approvato dal Consiglio dei ministri del 28 febbraio. L’intervento, precisa la nota, riguarda sia studenti, ricercatori e professori già presenti in Italia, sia coloro che dovessero, in futuro, giungere nel nostro Paese e avere bisogno di accoglienza.
#Ucraina, il #ConsiglioDeiMinistri istituisce un Fondo da 500mila euro per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti ucraini affinché possano svolgere le proprie attività in Italia
— Palazzo_Chigi (@Palazzo_Chigi) February 28, 2022
“Oltre a esprimere, con fermezza, la nostra condanna a ogni violazione del diritto internazionale e manifestare assoluta solidarietà all’Ucraina, vogliamo aiutare gli studenti, i docenti e i ricercatori ucraini con azioni concrete”, ha dichiarato Maria Cristina Messa, ministra dell’Università e della Ricerca.
“L’istituzione del nuovo Fondo è una prima misura, alla quale ne seguiranno altre, con cui interveniamo per sostenere la comunità scientifica ucraina, aiutando le Università, gli Enti di ricerca, e le Afam (istituzioni per l’Alta formazione artistica, musicale e coreutica, ndr) che ringrazio per l’immediata mobilitazione, ad accogliere gli studenti, ricercatori e docenti ucraini che vorranno proseguire i loro percorsi di studio e di ricerca nel nostro Paese”.