Carlo Verdone, figlio di insegnanti, si è espresso contro gli stipendi attuali dei docenti, che a suo parere non darebbero la giusta gratificazione per una professione estremamente delicata
“Insegnare è formare un ragazzo che affronta la vita. A questa professione, tanto bella quanto faticosa e delicata, va data una maggiore gratificazione. Gli stipendi attuali sono una mortificazione assoluta”. Carlo Verdone, figlio di una insegnante e di un professore di Storia del cinema, si è espresso così sulla scuola di oggi, in un’intervista – disponibile qui in versione integrale – che ha rilasciato in occasione del suo 65esimo compleanno. Secondo il famoso attore e regista romano, che di professori ne ha interpretati tanti, cogliendone debolezze e punti di forza, gli stipendi per insegnanti e dirigenti scolastici non sarebbero in linea con la grande responsabilità che la professione richiede.
Una scuola ideale, continua Verdone, dovrebbe essere un luogo dove tutto è organizzato esclusivamente ai fini del maggiore apprendimento possibile per lo studente, e questo include anche la cura per gli spazi. L’attore dice che sogna “una scuola che non mortifichi gli insegnanti, che garantisca edifici più efficienti e sicuri. Se le aule sono fatiscenti gli alunni le renderanno ancora più disastrate. Quindi aule organizzate e maggior cura per il resto porterà l’alunno ad avere più rispetto per i luoghi di apprendimento”.
Verdone, che nella sua carriera si è calato più di una volta nei panni del docente (dal maestro di religione in “Acqua e sapone”, fino al professor Callisto Cagnato, docente universitario di Storia dell’arte in “Grande, grosso e verdone”) ha sottolineato, infine, che la scuola dovrebbe dare maggiore attenzione ad argomenti controversi, che dovrebbero ricevere più tempo durante l’organizzazione delle lezione: “I danni del fumo, delle varie droghe e un approccio serio allo studio dell’educazione civica. Il senso civico del cittadino che cresce, oggi è assolutamente un’urgenza”.